I diversi volti del quartiere Corvetto

Articolo a carattere scientifico per l’insegnamento di Geografia urbana all’interno del Corso di Laurea in Scienze Umane dell’Ambiente, del Territorio e del Paesaggio (Geografia) presso l’Università degli Studi di Milano

ABSTRACT

I DIVERSI VOLTI DEL QUARTIERE CORVETTO

Il quartiere Corvetto, situato nella periferia sud-est di Milano, rappresenta un mix di culture ed edifici abitativi. Questa area si trova al centro del progetto “Contratto di Quartiere II” promosso dal Comune di Milano.

THE DIFFERENT FACES OF CORVETTO AREA

Corvetto area, which is situated in the south east outskirts of Milan, represents a mixture of cultures and different types of accomodation. The area is in the center of a project called Contratto di Quartiere II promoted by Municipal of Milan.

1 – LOCALIZZAZIONE

Il quartiere Corvetto è situato nell’estrema periferia sud-est della città di Milano, all’interno del Municipio 4.

Il punto centrale del quartiere è costituito dall’omonimo piazzale, che rappresenta uno snodo fondamentale per la mobilità cittadina, sia in entrata che in uscita. Da Piazzale Corvetto, infatti, parte lo svincolo autostradale che conduce in direzione nord alla Tangenziale Est (A51), e all’Autostrada del Sole (A1) in direzione sud.

Piazzale Corvetto si trova in asse rispetto alle “Vie delle regioni” della circonvallazione esterna, così dette perché tutte riportano il toponimo di una regione italiana. Fino all’inizio del secolo scorso questa lunga strada rettilinea, lunga oltre 5 chilometri, prendeva il nome di Viale Lombardia, ed aveva i suoi estremi a nord in Piazza Durante, dove ha inizio l’attuale Viale Lombardia, e a sud proprio in Piazzale Corvetto [1].

Il piazzale con il tempo ha subìto diverse trasformazioni che ne hanno modificato l’aspetto originale.
La prima di queste è stata, nel 1960, la costruzione del cavalcavia, poi riqualificato nel 2011. Il cavalcavia venne realizzato con lo scopo di smistare il traffico in entrata in città, e permette di arrivare in Piazzale Bologna sovrastando Via Carlo Marocchetti, Piazzale Corvetto e Viale Lucania. Un’altra importante trasformazione è avvenuta nel 1991 con la costruzione della fermata della metropolitana, con conseguente allargamento dei marciapiedi e dismissione della linea tranviaria allora in servizio, che effettuava il capolinea proprio sotto al cavalcavia. La stazione della Metropolitana Gialla linea M3 rappresenta un altro snodo fondamentale per la mobilità e permette di raggiungere il centro città in appena 10 minuti. Strategica è anche la vicinanza alla stazione ferroviaria di Milano Rogoredo, distante poco più di 1 chilometro.
A completare la rete viabilistica sono le 5 linee di trasporto filoviario e automobilistico che attraversano il quartiere.

Figura 1: Piazzale Corvetto con la vecchia rotatoria ed il capolinea dei tram 13, 20 e 22 (Fonte: Forum Skyscrapercity Milano Sparita, autore sconosciuto, data sconosciuta)
Figura 1: Piazzale Corvetto con la vecchia rotatoria ed il capolinea dei tram 13, 20 e 22 (Forum Skyscrapercity Milano Sparita, autore sconosciuto, data sconosciuta)

Una parte del quartiere è conosciuta anche con il vecchio nome di “Mazzini”, alla quale appartengono le abitazioni di fascia popolare costruite dall’Istituto delle Case Popolari su disposizione del Regime Fascista durante il periodo 1925 – 1929 tra le vie Pomposa, dei Panigarola, Mompiani e Polesine.


Le abitazioni a sud del quartiere sono invece più recenti: tra il 1949 ed il 1952 sono nate le case tra Via Barabino e Via Ravenna, finanziate da l’Erario dello Stato Italiano. Nel periodo 1951 – 1952 l’INA [2] ed il Comune hanno realizzato le abitazioni in Piazzale Gabrio Rosa e Via Barzoni.

L’area sud del quartiere, costituita dal Viale Omero e dalle vie limitrofe, è nata tra il 1950 ed il 1955 grazie ai finanziamenti dell’I.A.C.P. [3].

Una particolarità di questo quartiere è rappresentata dal fatto che, pur trovandosi a ben 3 chilometri di distanza dai confini comunali di Milano, costituisce di fatto il limite di espansione urbana della città nella zona sud-est. L’espansione agglomerata di Milano non è aumentata ulteriormente nel secolo scorso, e ha favorito nel tempo l’istituzione di vincoli sui terreni circostanti, con la creazione del Parco Agricolo Sud, istituito con la legge Regionale del 1990 [4]. All’interno del Parco Agricolo Sud è compreso il Parco della Vettabbia, che si estende dalle fine di Viale Omero, attraverso Nosedo, fino al borgo di Chiaravalle.

Il Parco Agricolo Sud Milano, istituito nel 1990, ha un’estensione di 47˙000 ettari ed è classificato come parco regionale per la protezione della natura.

Figura 2: Panorama attuale di Piazzale Corvetto oggi (Fonte: foto di A. B., 2017)
Figura 2: Panorama attuale di Piazzale Corvetto (Foto personale, 2017)

2 – UN QUARTIERE, TANTI QUARTIERI

Il quartiere Corvetto ha la peculiarità di avere diverse categorie di edifici pubblici inglobati insieme:

  • CASE DI RINGHIERA: Via San Dionigi e Piazza Angilberto II;
  • ABITAZIONI POPOLARI: da Piazzale Corvetto, Piazzale Ferrara, Via Ravenna, e Via dei Cinquecento;
  • COMPLESSO DI TORRI RESIDENZIALI POPOLARI: area di Via San Dionigi;
  • ABITAZIONI DI FASCIA MEDIA: Viale Omero e Viale Martini;
  • VILLETTE PRIVATE: una situata in Piazzale Gabrio Rosa, altre in Via Ravenna;
  • CASCINE: Via San Dionigi, Via Fabio Massimo ed il borgo di Nosedo.

Sono presenti diverse tipologie di abitazioni anche nella stessa via, come ad esempio in Viale Omero, nella quale si possono trovare sia case popolari che abitazioni di fascia media. Il problema principale della zona è rappresentato dalle abitazioni di edilizia popolare che, oltre ad essere strutturalmente molto vecchie, con il tempo hanno subìto un rapido processo di degrado. Inoltre, le case di proprietà dell’A.L.E.R. [5] sono occupate abusivamente: da moltissimi anni l’occupazione sistematica delle abitazioni è diventata strisciante, e nella zona è presente un vero e proprio racket dell’abusivismo che offre le abitazioni sia alle famiglie italiane che extra-comunitarie.

L’area localizzata nella parte esterna del quartiere, il cui perimetro è delimitato da Piazzale Corvetto, Piazzale Ferrara, Via dei Cinquecento e Piazzale Gabrio Rosa, da molti anni è stata abbandonata al suo destino, e anche se i recenti fatti di cronaca raccontano di alcuni sgomberi degli abusivi in queste strade, si è trattato per lo più di casi isolati che non hanno risolto il problema.

Il Comune di Milano ha inserito il quartiere “Corvetto – Mazzini” nel programma “Contratto di Quartiere II” [6], insieme ad altre sette zone della città [7].

Il documento riporta diverse linee guida, a cui corrispondono dei singoli progetti.

Figura 3: Cartografia dell'area d'intervento del programma di riqualificazione urbana “Contratto di Quartiere II” (Fonte: Documento “Contratto di Quartiere II”, 2002)
Figura 3: Cartografia dell’area d’intervento del programma di riqualificazione urbana “Contratto di Quartiere II” (Documento “Contratto di Quartiere II”, autore sconosciuto, 2002)

Gli obiettivi principali sono:

  • Aumentare la qualità abitativa;
  • Potenziare i servizi fruibili dalla collettività;
  • Aumentare l’interazione tra quartiere e città

Il Contratto vuole applicare interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana di 404 abitazioni, con un approccio integrato che possa restituire alla collettività una buona qualità abitativa ed un miglior accesso ai servizi del quartiere.

Il finanziamento per il Contratto proviene dallo Stato e dalla Regione Lombardia per 35˙713˙465,00 euro [8].


Sono stati previsti interventi di riqualificazione degli spazi aperti posti tra Via Oglio e Piazzale Ferrara, delle strade intorno al Piazzale Ferrara e del sistema dei servizi per la collettività.

Il progetto, avviato nel 2002, è stato pensato dal Comune perché l’area è densamente abitata e popolata.

Gli interventi prevedevano la riqualificazione di Piazzale Ferrara, con la demolizione del vecchio mercato comunale al centro del piazzale e una futura collocazione nella vicinissima area del Polo Ferrara.

Il progetto prevedeva inoltre la creazione di nuove zone a traffico limitato, con limite di velocità a 30 km/h (le cosiddette Zona 30) e conseguentemente restringimento della carreggiata, piantumazione di nuovi alberi e riorganizzazione degli spazi di sosta per le vie Polesine, Mompiani, dei Panigarola e Pomposa.

Inoltre era prevista l’installazione di un sistema di videosorveglianza in Via Mompiani, Viale Omero, Via Ravenna, Piazzale Ferrara e in corrispondenza di Via Polesine e Via dei Panigarola.


Il Contratto aveva individuato tre progetti di riqualificazione ad uso della collettività:

  • RIQUALIFICAZIONE DELLE SEDE DEL CIRCOLO “ARCI CORVETTO”: viene effettuato un approccio integrato e coordinato dei problemi del quartiere attraverso la partecipazione dei cittadini;
  • REALIZZAZIONE DI UN GIARDINO PER I MALATI CHE RISIEDONO PRESSO LA “R.S.A. [9] CASA PER CONIUGI” DI VIA G. B. PIAZZETTA: oggi il giardino fa parte di uno spazio importante per la qualità della vita di persone che fanno fatica a muoversi;
  • REALIZZAZIONE DI UN NUOVO EDIFICIO DESTINATO A SERVIZI PUBBLICI ED ALLOGGI PER STUDENTI: il progetto prevedeva la costruzione di un nuovo edificio per spostare il vecchio Mercato Rionale e per una nuova residenza universitaria.

L’approccio integrato al Contratto di Quartiere prevedeva la partecipazione ed il coinvolgimento degli abitanti della zona. In una prima fase, tra Gennaio e Marzo 2004, vi è stato l’ascolto degli abitanti del quartiere per mettere a fuoco i problemi della zona ed illustrare i progetti.

Successivamente i cittadini si sono riuniti con altri soggetti locali del quartiere, tra cui commercianti, associazioni, il sindacato e la Parrocchia di San Michele Arcangelo e Santa Rita, per decidere insieme una strategia comune.

Gran parte dei programmi e dei progetti contenuti nel Contratto di Quartiere II sono però ancora da realizzare: ad oggi è stato svolto soltanto il 55% dei lavori previsti.

Molte abitazioni interessate alla riqualificazione sono state concluse, la riqualificazione delle infrastrutture stradali è stata in parte completata, mentre è ancora da realizzare la nuova sistemazione del mercato comunale di Piazzale Ferrara.

Infine, per quanto concerne l’approccio integrato, è stato creato un laboratorio di quartiere chiamato “Laboratorio di Quartiere Mazzini”, ed il progetto “Spazio Mamme Corvetto” per migliorare i rapporti tra il vicinato.

Figura 4: Riqualificazione delle abitazioni di edilizia popolare tra Piazzale Ferrara e Via dei Panigarola (Fonte: Comune di Milano, 2015)
Figura 4: Riqualificazione delle abitazioni di edilizia popolare tra Piazzale Ferrara e Via dei Panigarola (Comune di Milano, autore sconosciuto, 2015)

3 – QUATIERE DI TUTTI, QUARTIERE DI NESSUNO

Nella zona, oltre al problema del degrado e dell’occupazione abusiva, sono frequenti gli episodi di microcriminalità e di spaccio di droga.

Da molti anni il quartiere ha una composizione multietnica, che si riflette anche nei negozi e nei servizi, ma non tutti si sono integrati allo stesso modo con la particolare realtà del quartiere, e in alcuni casi gli stessi italiani fanno fatica ad accettare le nuove comunità.

Questa polarizzazione sociale è concentrata nella piazza principale e nelle vie limitrofe, dove ci sono le abitazioni di edilizia popolare.

La polarizzazione sociale è una presenza della società concentrata nelle periferie cittadine ed è composta da molti poveri sia di reddito che di condizione sociale [10].

Il problema dello spaccio di droga nel quartiere è legato anche alla vicinanza con il cosiddetto “Boschetto della droga”, un’area abbandonata situata nei pressi del Parco delle Rose, tra Porto di Mare e la stazione ferroviaria di Rogoredo, forse la più grande area di spaccio che si trova nella città di Milano.

Figura 5: Abitazione popolare riqualificata dal “Contratto di quartiere II” in Via dei Panigarola (Fonte: foto di A. B., 2017)
Figura 5: Abitazione popolare riqualificata dal “Contratto di quartiere II” in Via dei Panigarola (Foto di A.B., 2017)

4 – PROPOSTE FUTURE

Il futuro della zona Corvetto è interessato da diverse linee di guida: una di queste è il “Piano di Governo del Territorio” (PGT) [11], redatto nel 2009 dal Comune di Milano ed ampliato nel Luglio 2016. All’interno della categoria del Piano dei Servizi [12], il Piano individua come “Nucleo d’Identità Locale (NIL)” l’area del quartiere Corvetto più una parte della zona di corso Lodi, fino alla stazione ferroviaria Milano Porta Romana.

Dall’analisi del “NIL” l’area denominata “Lodi – Corvetto” è abitata da 35˙898 persone, con una densità di 9˙865 abitanti per km2.

Alla collettività è stato richiesto di indicare i punti critici del quartiere: è emerso che la zona “Lodi – Corvetto” è carente in sicurezza ed infrastrutture per la mobilità. Mancano, ad esempio, stazioni Bike Sharing nelle vicinanze delle stazioni della metropolitana di Corvetto, Porto di Mare e Rogoredo.

Inoltre, i residenti richiedono più spazio per le associazioni ed eventi culturali.

Figura 6: Allegato del Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) per le zone “Lodi - Corvetto” (Fonte: Comune di Milano, 2016)
Figura 6: Allegato del Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) per le zone “Lodi – Corvetto” (Comune di Milano, autore sconosciuto, 2016)

Un’altra proposta per il quartiere si trova all’interno del Bilancio Partecipativo del Comune di Milano. [13]

Con questo strumento, il Comune mette a disposizione le proprie risorse e chiede ai cittadini stessi di partecipare ai progetti votando il migliore attraverso diverse fasi:

  • FASE DI ASCOLTO DELLA COLLETTIVITÀ, con durata di due mesi;
  • FASE DELLA CO-PROGETTAZIONE, dedicata a ideare gli interventi attraverso dei laboratori;
  • FASE DI VOTO, dedicata alla scelta dei progetti da realizzare per ogni singola zona del Comune;
  • FASE DI REALIZZAZIONE, che prevede la realizzazione dei progetti vincitori per ogni singola zona.

Per il Municipio 4 ha vinto il progetto: “VADO IN GIRO SICURO – INTERVENTI PER MIGLIORARE LA SICUREZZA STRADALE, AMBIENTALE ED ELIMINARE LE BARRIERE ARCHITETTONICHE” che oltre alla zona Corvetto comprende anche le zone di Porta Romana, XXII Marzo, Rogoredo e Forlanini, con un finanziamento di 1˙000˙000,00 di euro da parte del Comune.

Nel quartiere Corvetto gli interventi riguarderanno la realizzazione di nuovi incroci stradali, attraversamenti pedonali, il potenziamento dell’illuminazione pubblica, e l’installazione di una stazione bikeMI davanti alla fermata della metropolitana di Corvetto.

5 – CONCLUSIONI

Il quartiere Corvetto – Mazzini può essere paragonato ad una medaglia sotto diversi punti di vista.

La zona sembra divisa in due parti distinte: il verde è presente solo nell’area di Viale Omero e del Parco Agricolo Sud; degrado, microcriminalità e spaccio sono concentrati soprattutto nella zona delle abitazioni popolari degradate.

Il Comune di Milano si è dotato di strumenti e fondi per far rinascere il quartiere anche attraverso provvedimenti più massicci, come ad esempio posti di blocco della polizia o ronde da parte dei militari dell’Esercito, e l’installazione di videocamere di video-sorveglianza in diverse vie del quartiere.

In uno degli ultimi progetti presentati per la città, intitolato “Fare Milano”, il sindaco Giuseppe Sala ha dichiarato che per il quartiere saranno previsti in futuro nuovi interventi per portare a termine l’applicazione del “Contratto di Quartiere II”. Verrà inoltre avviata una riqualificazione energetica ambientale, prevista dal Progetto “Sharing Cities”, che prende in considerazione le aree di Porta Romana, Vettabbia [14], Ripamonti, Corvetto, il borgo di Nosedo e Chiaravalle.

Fino a che questi progetti non verranno realizzati, il quartiere dovrà vincere la sfida di diventare più vivibile e meno presente nelle notizie di cronaca.

Figura 7: Statua del Cristo dietro un'abitazione in Via San Dionigi (Fonte: foto di A. B., 2016)
Figura 7: Statua del Cristo dietro un’abitazione in Via San Dionigi (Foto di A. B., 2016)

Note

  • [1] Fonte: Corvetto e dintorni
  • [2] Istituto Nazionale delle Assicurazioni
  • [3] Istituto Autonomo Case Popolari
  • [4] CFR. Parco Agricolo Sud Milano
  • [5] Azienda Lombarda Edilizia Residenziale.
  • [6] Il Contratto di Quartiere è un programma di recupero urbano di zone degradate di una città attraverso progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana. La prima parte risale al 1998 (Contratti di Quartiere I) ed una seconda nel 2002 (Contratti di Quartiere II) FONTE: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Normativa Nazionale sui Contratti di Quartiere. mit.gov.it.
  • [7] Quartiere Lorenteggio, Ponte Lambro, Molise-Calvairate, San Siro, Solari 40, Quarto Oggiaro.
  • [8] Decreto Ministeriale numero 182 del 30 Maggio 2002.
  • [9] Residenza Sanitaria Assistenziale.
  • [10] DEMATTEIS G., LANZA C., 2014, Le città del mondo. Una geografia urbana, UTET Università, Milano, pp. 225.
  • [11] Il Piano di Governo del Territorio (PGT) del Comune di Milano è un documento che definisce l’assetto dell’intero territorio comunale ed è articolato in tre parti: “Documento di Piano”, “Piano dei Servizi” e “Piano delle Regole”. (Articolo 71 della Legge Regionale numero 12 del 11 Marzo 2005 e s.m.i.). FONTE: Comune di Milano Piano dei Servizi – Comune di Milano.
  • [12] Il Piano dei Servizi è un documento del “Piano di Governo del Territorio” di un comune, il quale decide le linee generali per le aree da destinare alla collettività e le aree da destinare ai servizi. FONTE: Comune di Milano Piano di Governo e di Territorio – Comune di Milano.
  • [13] Il Bilancio Partecipativo è uno strumento che il Comune programma e rendiconta le spese per le attività ed i servizi effettuati. FONTE: Bilancio Partecipativo – Comune di Milano.
  • [14] Non è inteso il Parco della Vettabbia.

Bibliografia

  • BALLETTI F., 1988. Campane di periferia. La parrocchia della Madonna della Medaglia Miracolosa, Parrocchia della Madonna della Medaglia Miracolosa Editore, Milano, pp. 30-31.
  • DEMATTEIS G., LANZA C., 2014, Le città del mondo. Una geografia urbana, UTET Università, Milano, pp. 225.

Sitografia

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