Residenze lombarde di Alessandro Manzoni

All’interno del centro storico di Milano, nei pressi della strada intitolata ad Alessandro Manzoni e poco distante la Chiesa della Piazza San Fedele, si trova la dimora milanese del poeta.



L’edificio di residenza del poeta è situato tra le attuali Via Gerolamo Morone, 1 e la Piazza Belgioioso. All’interno di alcuni documenti il toponimo della Piazza è indicato nella variante “Belgiojoso”.  

Nel periodo successivo al matrimonio con Enrichetta Blondel avvenuto nel 1808, Manzoni ritornò a Milano ma non alloggiò subito nel palazzo situato nella Via Morone. Inizialmente Alessandro Manzoni ed Enrichetta Blondel trovarono una sistemazione provvisoria nella Via San Vito al Carrobbio, 3383 (nell’attuale Via San Vito).

Successivamente la famiglia fu ospitata all’interno del Palazzo Beccaria in Via Brera al civico 1571 (oggi corrisponde al numero 6). All’interno della dimora ci fu la nascita del figlio Pietro, il secondogenito del poeta milanese. Nel 1762 era nata a Milano la prima figlia chiamata Giulia Claudia chiamata anche “Giulietta”.

Il desiderio del poeta era quello di avere una dimora stabile visto che i componenti della famiglia erano in aumento. Il Manzoni decise di acquistare un palazzo in “Contrada del Morone” all’angolo con la Piazza Belgioioso. L’edificio era chiamato “San Martino in Nosiggia” in onore di una chiesa da poco demolita in quell’area. Il palazzo apparteneva a Don Alberico de Felber e fu acquistato dai coniugi Manzoni il 2 ottobre 1813.

Figura 1: Ingresso dell’abitazione in Via Gerolamo Morone (Fonte: foto dell’autore, 2020)
Figura 1: Ingresso dell’abitazione in Via Gerolamo Morone (Foto personale, 2020)

Lo scrittore scelse questa dimora all’interno del centro storico della città sia per la sua posizione ma anche per la vicinanza con i suoi amici. Inoltre, vicino alla Piazza Belgioioso c’erano la Biblioteca Ambrosiana, la Biblioteca Braidense, il “Gabinetto Numismatico”, due piccole librerie e la chiesa dedicata a Santa Maria della Scala in San Fedele nell’omonima piazza dove oggi è presente il monumento dedicato al poeta.

Figura 3: Facciata della residenza del poeta in Piazza Belgioioso (Fonte: foto dell’autore, 2020)
Figura 2: Facciata della residenza del poeta in Piazza Belgioioso (Foto personale, 2020)

Negli anni successivi la dimora fu completamente restaurata secondo le esigenze della famiglia, la quale era arrivata a dodici membri. I lavori della facciata verso la Piazza Belgioioso furono affidati allo scultore e decoratore Andrea Boni di Campione d’Intelvi (oggi Campione d’Italia). La facciata ha delle decorazioni in cotto ed è ispirata all’architettura lombarda.

Le stanze si dislocavano in tutti e tre i piani con alcune aree dedicate alla servitù e all’eventuale ospitalità di amici del poeta. Egli aveva una propria camera privata nascosta con la vista sul giardino dove poteva leggere, scrivere e ricevere i propri amici o conoscenti.

Figura 3: Alcuni ambienti interni ed sterni della Casa del Manzoni a Milano (Foto personali, 2024)
Figura 3: Alcuni ambienti interni ed sterni della Casa del Manzoni a Milano (Foto personali, 2024)

Successivamente la casa fu messa in vendita ed acquistata dal Conte Bernardo Arnaboldi Gazzaniga. A partire dal 1937 la dimora divenne di proprietà della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde la quale la donò al Comune per poter essere destinata come Centro Nazionale Studi Manzoniani.

Durante i periodi estivi Alessandro Manzoni passava le sue giornate in una villa fuori porta situata a Brusuglio. Il poeta si recava direttamente a piedi attraverso l’antica Via Comasinella. Oggi Brusuglio è una frazione del Comune di Cormano situato a nord del capoluogo lombardo.

La villa era di proprietà di Carlo Imbonati il quale aveva avuto una relazione con Giulia Beccaria, mamma di Alessandro Manzoni. Dopo la scomparsa di Carlo Imbonati avvenuta nel 1805, l’immobile passò di proprietà a Giulia Beccaria.

Giulia Beccaria insieme al figlio Alessandro si recarono per la prima volta a Brusuglio nel 1807: il territorio limitrofe alla villa nonché la stessa dimora erano in uno stato di abbandono. La villa era costituita da due corpi distaccati e paralleli, i quali oggi formano le due ali laterali. Nel periodo compreso tra il 1811 ed il 1818, Alessandro Manzoni commissionò all’Architetto Ottardo Speroni i lavori di ristrutturazione di tutti i fabbricati. La riqualificazione delle aree circostanti si limitò solamente al corpo centrale dell’immobile.

Con il passare degli anni il poeta invitava nella propria residenza estiva diversi amici. Inoltre, nel 1821 lo scrittore milanese si ritirò a Brusuglio per completare l’Adelchi e a partire dal 21 marzo 1823 inizierà a scrivere la prima versione de I Promessi Sposi conosciuto con il nome di Fermo e Lucia.

Dopo la scomparsa del poeta la facciata principale della villa non ha subìto cambiamenti come anche gli altri immobili. Gli interni sono stati profondamente cambiati eccetto la biblioteca, la camera da letto dello scrittore e “l’oratorio domestico”.

Figura 4: Ingresso della Villa Manzoni a Brusuglio (Fonte: foto dell’autore, 2015)
Figura 4: Ingresso della Villa Manzoni a Brusuglio nel Comune di Cormano (Foto personale, 2015)

Infine, nel territorio lombardo se geograficamente ci spostiamo al lago di Como ma nel territorio di Lecco, troviamo un’altra villa del poeta. Essa è stata la residenza di Alessandro Manzoni nel periodo della sua infanzia e giovinezza, prima di recarsi a Parigi dalla madre Giulia Beccaria.

La geografia del lago di Como ha tratto fonte d’ispirazione al poeta nella descrizione degli ambienti, territori e paesaggi presenti all’interno dei Promessi Sposi.

L’immobile ha uno stile neoclassico con una facciata scandita da modanature in arenaria ed è stata costruita nel XVIII Secolo.


Fonti

23 pensieri su “Residenze lombarde di Alessandro Manzoni

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