Metropolitana M4 (Linea blu). Una nuova infrastruttura urbana per Milano

Inaugurazione delle prime 6 fermate del metrò nell’area est della città

Sabato 26 Novembre 2022 è stata inaugurata una nuova infrastruttura urbana per la città di Milano. Si tratta della metropolitana 4 identificata con il colore blu ed è la quinta metropolitana per ordine di costruzione nel capoluogo lombardo.


Prima di leggere nel dettaglio le caratteristiche della nuova linea, ho dedicato alcuni paragrafi sulle altre metropolitane di Milano.

Il colore del metrò è da sempre un elemento identificativo nel trasporto pubblico locale milanese. In previsione dell’inaugurazione della linea rossa il 1° Novembre 1964, l’Architetto Franco Albini propose al grafico Bob Noorda la partecipazione al progetto per allestire la comunicazione visiva delle future stazioni della metropolitana. Al programma finale avevano partecipato anche l’Architetta Franca Helg ed il Professor Antonio Piva.

L’intera opera di comunicazione fu premiata, sempre nel 1964, con il Premio Compasso d’oro. Oltre alle insegne e le mappe, l’allestimento riguarda anche gli ambienti delle stazioni.

Figura 1: Treni delle metropolitane, allestimento e segnaletica delle stazioni (Foto personali, 2015 - 2016 - 2018 - 2022)
Figura 1: Treni delle metropolitane, allestimento e segnaletica delle stazioni (Foto personali, 2015 – 2016 – 2018 – 2022)

Durante i decenni successivi, l’allestimento curato da Albini & Noorda è stato replicato nelle altre linee della metropolitana milanese: nel 1969 fu inaugurata la linea 2 dal colore verde. Essa è attualmente la più lunga con 35 stazioni, per una lunghezza complessiva di 40,4 chilometri che vanno a collegare molte città fuori dal Comune di Milano.

Nel Maggio 1990 ad un mese dall’inizio del Mondiale di calcio, fu inaugurata la terza linea del metrò dal colore giallo. Anche in questo caso è presente l’allestimento di Albini & Noorda ma con qualche modifica. Una di queste riguarda la forma dei corrimani: sulla linea 3 sono molto stilizzati rispetto alla forma originale della linea 1. Sulla linea 2 i corrimani hanno la stessa forma di quelli della linea 1. Inoltre, confrontando due fotografie delle scale nella mia immagine sopra, si nota che il terzo metrò ha i pavimenti e muri rivestiti con graniti chiari invece del linoleum (pavimento composto con materie prime). Qualche anno dopo l’inaugurazione, il metrò dei Mondiali finì sotto la lente dell’inchiesta giudiziaria di Mani Pulite. Furono riscontrati finanziamenti illeciti nei confronti della società Metropolitana Milanese per la costruzione dell’infrastruttura, la quale ogni chilometro costava 192 miliardi di Lire.

La metropolitana 5 (la Lilla), inaugurata nel 2013, conserva in buona parte l’uniformità delle indicazioni e mappe presenti già sulle altre linee seppur con un’estetica diversa. La M5 è la prima metropolitana milanese ad essere totalmente automatica e senza conducente a differenza delle altre linee. La M1 dal 1964 al 2009 ha avuto il sistema di automazione manuale (la marcia dei convogli era effettuata dai macchinisti), poi è passata al sistema semi-automatico (sempre con il supporto del macchinista). La M2 dal 1969 ha un sistema manuale: dal 2024 è previsto il passaggio al semi-automatico. Infine la M3 dal 1990 ha un sistema semi-automatico, ovvero il macchinista aziona la marcia del treno oltre all’apertura e chiusura delle porte.


Anche la M4 ha la stessa tipologia di segnaletica delle altre metropolitane rimanendo fedele al progetto di Bob Noorda, Franco Albini, Franca Helg ed Antonio Piva.

Figura 2: Panoramica delle stazione della M4 inaugurate (Foto personali, 2022)
Figura 2: Panoramica delle stazione della M4 inaugurate (Foto personali, 2022)

L’origine di una metropolitana dal colore blu per i milanesi risale a molto tempo prima rispetto alla realizzazione di questo progetto. Nel 1953 era stato presentato uno studio per la costruzione del metrò a Milano e tra le 3 altre linee era presente una M4 dal colore blu ma con un tracciato totalmente diverso rispetto all’attuale. Da questa bozza furono realmente realizzate solo la M1 e la M2.

Successivamente ci furono altre proposte durante gli anni ‘50 ed un’altra elaborazione durante gli anni ‘90.

Un ulteriore nuovo tracciato fu presentato nel 2005 con l’infrastruttura che doveva collegare lo scalo aeroportuale di Milano Linate, passando nel centro storico per poi raggiungere i quartieri nella fascia sud-ovest della città. Questo percorso non è stato più modificato ed è quello attuale. La lunghezza complessiva è di 15 chilometri per un totale di 21 stazioni.

Mappa della Metro 4 (Fonte: Google My Maps, Metro4Milano.it)

L’assegnazione definitiva del bando di gara avvenne l’8 Agosto 2011, anche se ci furono già allora dei ritardi sull’assegnazione a causa del ricorso di un’impresa di costruzione. Otto mesi dopo, il 28 Maggio 2012, era partito il primo cantiere nella porzione est di Milano con lo spostamento dei sottoservizi. Lo scavo vero e proprio con la costruzione delle prime tre stazioni su sei appena inaugurate era iniziato due anni dopo, quindi nel 2014. Il completamento dello scavo della seconda galleria per la tratta Linate – Forlanini è avvenuto l’8 Aprile 2015. I cantieri per la tratta ovest partirono i primi mesi del 2015, invece per la tratta centrale si aspettò a Novembre 2015 l’avvio dei lavori. Tutta l’opera ha un costo di 1,8 miliardi di euro.

La metropolitana 4 è realizzata attraverso degli scavi in sotterranea “a foro cieco” tramite dei macchinati chiamati in gergo “talpe”. Il nome tecnico è “TBM – Tunnelling Boring Machine”. Invece, i cantieri per la realizzazione delle stazioni, dei sottoservizi e dei manufatti, sono realizzati “a cielo aperto” quindi la porzione dello scavo è visibile. Qui sotto puoi vedere un breve video in lingua inglese sul funzionamento delle “talpe”.

Per facilitare la comprensione, alla fine del filmato, ho inserito il testo in lingua originale e la traduzione in italiano.

Video 1: Funzionamento della TBM – Tunnelling Boring Machine conosciuta anche con il nome di “talpa” (Fonte: Metro4Milano.it – Tecniche di costruzione)
TESTO:

In order to avoid any damage to the sensitive buildings subsonance, even vibrations must be avoided at all costs.
With its rotating cutting wheels, the tunneling machine breaks the material from the tunnel face.

The material is then transferred to the Belt conveyor system in the rear of the shield via a screw conveyor while the hydraulic cylinders, press the machine forward continuously.
The reinforced concrete segments known as lining segments are installed under the protection of the shield skin further into the soil.

When the ring building has been completed the machine can push itself against the new tunnel ring.
The 83-meter-long backup accommodates all logistic facilities necessary.
TRADUZIONE: 

Al fine di evitare danni alla sedimentazione degli edifici sensibili, le vibrazioni devono essere evitate a tutti i costi. Con le sue ruote di taglio rotanti, la macchina per la perforazione del tunnel rompe il materiale dal fronte del tunnel.

Il materiale viene quindi trasferito al sistema di trasporto a nastro nella parte posteriore dello scudo tramite un trasportatore a coclea, mentre i cilindri idraulici spingono continuamente la macchina in avanti. I segmenti di cemento armato noti come segmenti di rivestimento sono installati sotto la protezione della pelle dello scudo ulteriormente nel terreno.

Quando la costruzione dell’anello è stata completata, la macchina può spingersi contro il nuovo anello del tunnel ed il retro, lungo 83 metri, ospita tutte le strutture logistiche necessarie.

Questa tipologia di costruzione, con le “TBM – Tunnelling Boring Machine”, era stata usata anche per i cantieri della M3 e della M5. Invece, la M1 e la M2 erano state costruite interamente a “a cielo aperto”, soprannominato successivamente “Metodo Milano” ed esportato in diverse città europee. Quindi in città erano visibili sia i cantieri delle stazioni ed anche gli scavi delle future gallerie.

Successivamente il cronoprogramma prevedeva l’inaugurazione dell’intera metropolitana per il 2015 in concomitanza con l’EXPO. Infatti, nel dossier di candidatura per l’Esposizione Universale, presentato dall’Amministrazione Comunale nel 2008 al “BIE – Bureau international des Expositions”, era già indicata la M4. Nel dettaglio in quel documento erano state indicate tre nuove metropolitane (M4, M5 e la metropolitana M6 mai realizzata) pronte per l’Esposizione Universale.

Ma proprio il semestre di EXPO (1° Maggio – 31 Ottobre 2015) fece accumulare i primi ritardi sulla tabella di marcia perché di fatto tutti i cantieri aperti furono bloccati per sei mesi. Ovviamente per EXPO la M4 non era pronta, e neanche l’annuncio di un’apertura al 1° Maggio 2015 delle prime tre fermate (Aeroporto di Linate, il quartiere Forlanini e la Stazione ferroviaria di Milano Forlanini) fu rispettata.

Dopo diversi rinvii, il 26 Luglio 2019 era stato calato nelle gallerie di questa tratta il primo treno per il pre-esercizio della linea. Le prime tre stazioni che ho citato nel paragrafo precedente, dovevano essere inaugurate il 15 Luglio 2021 (così come la pubblicazione di questo mio articolo) ma poi l’Amministrazione Comunale decise di rinviare l’apertura nonostante fosse tutto pronto a causa del poco traffico all’Aeroporto di Milano Linate dovuto alla pandemia del COVID-19.

La M4 è una metropolitana driveless ovvero totalmente automatica, con terza rotaia e senza macchinista identica alla M5. Anche la M1 utilizza un sistema di terza rotaia con anche una quarta rotaia, la M2 e la M3 utilizzano la linea aerea con il pantografo. L’infrastruttura è pensata per collegare diverse stazioni ferroviarie e metropolitane della città: nel dettaglio sono le stazioni di Milano Forlanini e di Milano Dateo, San Babila M1 (a pochi passi dal Duomo), un collegamento vicino alla fermata Missori M3, Sant’Ambrogio M2 ed infine la stazione ferroviaria di Milano San Cristoforo.

I veicoli in dotazione sono quaranta treni bidirezionali composti da quattro casse intercomunicanti. Inoltre, sono stati acquistati sette treni di scorta.

Tutti i convogli possono raggiungere una velocità massima di 80 km/h. La circolazione è gestita da un’unica centrale operativa dove i dirigenti di linea (con il nome tecnico di “Train dispatcher”) regolano la frequenza di ogni treno: 90 secondi nelle ore di punta fino ad arrivare a 75’’ con l’obiettivo di trasportare 86 milioni di passeggeri l’anno.

Ogni stazione della M4 presenta delle porte di banchina così le persone o oggetti non cadono accidentalmente sui binari. Questa soluzione era stata già adottata durante la costruzione della M5 dopo l’installazione di un prototipo di porta-banchina su una fermata della linea 1 nel 2012.

Video 2: Metropolitana M4 (linea blu). Una nuova infrastruttura urbana per Milano (Video personale, 2022)

Le prime sei stazioni inaugurate si chiamano LINATE AEROPORTO, REPETTI, STAZIONE FORLANINI, ARGONNE, SUSA, DATEO e sono geograficamente situate nella porzione est di Milano.

Fermata: LINATE AEROPORTO

La prima stazione è dedicata all’Aeroporto di Milano Linate. Lo scalo è stato inaugurato nel 1937 e gestisce il traffico aereo nazionale ed europeo a breve raggio: infatti è la porta d’accesso al capoluogo lombardo. Il nome alla stazione della metropolitana deriva oltre alla vicinanza con l’aeroporto anche con il territorio di Linate. Esso oggi è un quartiere nel Comune di Peschiera Borromeo dal 1933, ma dal 1808 al 1806 il Comune di Linate era stato aggregato alla città di Milano.

Nel 2019, in occasione dell’evento di architettura “Open House Milano” era stato programmato un open-day sull’avanzamento dei lavori.

Avevo dedicato un articolo nel blog e lo puoi leggere qui.

Il progetto per questa stazione della metropolitana è stato concepito come un sistema con due “polarità” ovvero il “Terminal Aerostazione” e “l’Edificio Kiss & Ride” adibito a parcheggi.

Figura 3: Fermate Linate Aeroporto (Foto personali, 2022)
Figura 3: Fermate Linate Aeroporto (Foto personali, 2022)

Attraverso il Terminal Aerostazione si ha un collegamento diretto tra l’Aeroporto e la stazione della Metropolitana attraverso un lungo corridoio con tappeti mobili. Invece, l’Edificio Kiss & Ride costituisce un punto di scambio veloce per gli utenti prima di prendere l’aereo.

Una curiosità. Il mezzanino della stazione è arredato con diverse specie di Ciclamini sia nei corridoi di collegamento dell’area Kiss & Ride ed anche tra la il mezzanino e l’Aeroporto.

Alle spalle della stazione della metropolitana e dell’Aeroporto si trova l’Idroscalo.

L’Idroscalo di Milano è un lago artificiale alimentato dalle falde freatiche del fiume Lambro. L’area fu inaugurata il 28 Ottobre 1930 ed adibita a scalo aeroportuale per idrovolanti con l’obiettivo di ampliare l’Aerodromo di Taliedo che allora era il primo aeroporto di Milano. Ben presto all’area fu assegnata una nuova destinazione d’uso a causa del declino del trasporto con gli idrovolanti.

Figura: 3: Idroscalo di Milano (Foto personale, 2015)
Figura: 3: Idroscalo di Milano (Foto personale, 2015)

Il grande bacino, delle dimensioni di 1,6 km², venne poi utilizzato per gare sportive già a partire dagli anni ‘30 del Novecento. Durante il boom economico i milanesi lo usarono come luogo balneare chiamandolo “ll mare di Milano” o “la riviera di Milano”.

Fermata: REPETTI

Dopo 2,9 chilometri di gallerie, lasciamo la natura dell’Idroscalo e passiamo alla seconda stazione del metrò 4 chiamata “Repetti”. Inizialmente la fermata era denominata “Quartiere Forlanini”. Il nome che prende è di Alessandro Repetti, editore e giornalista italiano. È stato anche comandante del Reggimento di Fanteria New York, chiamato Garibaldi Guard. Repetti combatté per l’Unione nella Guerra Civile Americana del 1861.

Figura 4: Fermata Repetti (Foto personali, 2022)
Figura 4: Fermata Repetti (Foto personali, 2022)
Metropolitana M4 (Linea blu). Una nuova infrastruttura urbana per Milano (Registrazione personale, 2022)

Un anno prima rispetto all’evento di apertura di Maggio 2019, il Comune, insieme ad M4 S.p.A. ed il FAI – Fondo Ambiente Italiano avevano inserito nel programma delle Giornate di Primavera l’open-day della fermata dal nome Repetti situata nel Quartiere Forlanini.

Anche in questo caso avevo dedicato un articolo nel mio blog e lo trovi qui.

Fermata: STAZIONE FORLANINI

Siamo sempre nel quartiere Forlanini. Ci spostiamo di soli 600 metri ed arriviamo alla fermata “Stazione Forlanini”, Anche questa fermata aveva un nome precedente ed era “Forlanini FS”. La fermata è situata nei pressi della piccola stazione ferroviaria chiamata Milano Forlanini. Quest’ultima è operativa dal 29 Aprile 2015.  

La stazione della metropolitana rappresenta il primo interscambio dell’intero tracciato oltre che a punto strategico. Grazie al collegamento con la stazione ferroviaria è possibile accedere a diverse linee ferroviarie tra cui la Milano-Bologna, Milano-Genova, Milano-Venezia, oltre alla linea di cintura di Milano ed al Passante Ferroviario milanese.

Figura 5: Fermata Stazione Forlanini FS (Foto personali, 2022)
Figura 5: Fermata Stazione Forlanini (Foto personali, 2022)

Poco distante dalla fermata della metropolitana e dalla stazione ferroviaria si può visitare la Cascina Sant’Ambrogio alla Cavriana. Le prime fonti storiche di questo gruppo di edifici risalgono al 1162 con l’insediamento alle monache del Monastero di Santa Radegonda.

Figura 6: Cascina Sant’Ambrogio alla Cavriana (Foto personali, 2022)
Figura 6: Cascina Sant’Ambrogio alla Cavriana (Foto personali, 2022)

Nel XIV Secolo era stata edificata una chiesa la quale però non fu risparmiata con le trasformazioni di tutti gli immobili nel XIX Secolo. Si salvò solamente l’abide, come puoi vedere in foto. Oggi gli immobili sono gestiti dall’Associazione CasciNet.

Fermata: ARGONNE

Dopo aver visitato la cascina, riprendiamo la M4 e ci scendiamo alla fermata chiamata “Argonne”. Il nome oggi è il toponimo di un grande viale nella vecchia area di Milano chiamata “Acquabella”.

La stazione della metropolitana è stata costruita in prossimità della Basilica dei Santi Nereo e Achilleo. L’edificio religioso ha una navata centrale e due laterali. È presente anche un Battistero. Il 17 Gennaio 1990 la chiesa parrocchiale è stata elevata a basilica minore da Papa Giovanni Paolo II.

Figura 7: Basilica dei Santi Nereo e Achilleo (Foto personali, 2022)
Figura 7: Basilica dei Santi Nereo e Achilleo (Foto personali, 2022)

Al momento della costruzione della chiesa, nel 1940, questa porzione di Milano era totalmente diversa rispetto ad oggi. L’urbanizzazione non era ancora arrivata fino a queste aree urbane della città per via anche della presenza di un’infrastruttura ferroviaria poi dismessa.

Nel grande viale dove oggi sono presenti le aree verdi e gli ingressi della metro blu, in passato erano state costruite delle piccole casette per gli sfollati della Guerra. Queste piccole abitazioni si trovavano anche in altre pozioni di territorio della città e rimasero fino a circa gli anni ‘60 del Novecento.

Figura 8: Il Viale Argonne con le case per gli sfollati della Guerra (Fonte: Urbanfile Blog, autore sconosciuto, 1946-1947)
Figura 8: Il Viale Argonne con le case per gli sfollati della Guerra (Fonte: Urbanfile Blog, autore sconosciuto, 1946-1947)
Figura 9: Fermata Argonne con il grande viale ed in lontananza la Basilica dei Santi Nereo e Achilleo (Foto personali, 2022)Figura 9: Fermata Argonne ed il grande Viale dove in passato erano presenti le piccole casette (Foto personali, 2022)
Figura 9: Fermata Argonne con il grande viale ed in lontananza la Basilica dei Santi Nereo e Achilleo (Foto personali, 2022)

Fermata: SUSA

Dopo solo circa 700 metri il grande Viale Argonne si conclude nel Piazzale Susa dove anche qui è presente la fermata della linea blu.

Figura 10: Dettagli nella fermata Susa (Foto personali, 2022)
Figura 10: Dettagli nella fermata Susa (Foto personali, 2022)

Come avevo raccontando poco fa, questa porzione della città di Milano era chiamata “Acquabella”. Il nome deriva da un complesso di vecchie cascine chiamate appunto Cascine dell’Acquabella. Il gruppo di cascine, in totale quattro, erano state costruite a partire dal 1400.

L’espansione della città di Milano verso est alla fine dell’Ottocento coincide con le prime demolizioni di queste grandissime aree agricole. Il primo complesso distrutto per far posto ad una grande strada fu Cascina Acquabella I e successivamente Cascina Acquabella IV la quale si trovava nell’odierno Piazzale Susa.

Invece Cascina Acquabella II ( visibile nelle foto qui sotto) e Cascina Acquabella III furono demolite molti decenni dopo: negli anni ‘50 del Novecento. Negli ultimi anni la Cascina Acquabella II era stata adibita a magazzino del carbone e della legna.

Figura 11: Cartografia con le Cascine dell’Acquabella, Cascina Acquabella II vista frontalmente ed inglobata tra le strade nella terza foto (Fonti: cartografia da stagniweb.it, autore Giovanni Brenna, 1965 – 2^ foto da Lombardia Beni Culturali, autore sconosciuto, data sconosciuta – 3^ foto da Flickr Urbanfile, autore sconosciuto 1935-1940)
Figura 11: Cartografia con le Cascine dell’Acquabella, Cascina Acquabella II vista frontalmente ed inglobata tra le strade nella terza foto (Fonti: cartografia da stagniweb.it, autore Giovanni Brenna, 1965 – 2^ foto da Lombardia Beni Culturali, autore sconosciuto, data sconosciuta – 3^ foto da Flickr Urbanfile, autore sconosciuto 1935-1940)

Come si può notare attentamente la cartografia e le due fotografie, nel corso dei decenni la Cascina Acquabella II era stata inglobata dalle nuove strade, decisamente uniformi rispetto ai percorsi di campagna del passato.

Oltre alle cascine, l’area dell’Acquabella era famosa per il bivio ferroviario chiamato Bivio dell’Acquabella. Il passaggio a livello, non con le sbarre come conosciamo oggi, ma con un cancello mobile, era stato attivato l’11 Febbraio 1864 insieme alla vecchia Stazione di Milano Centrale (1864-1931).

Figura 12: Cartografia con l’incrocio ferroviario e sotto il Bivio dell’Acquabella nel dettaglio (Fonti: cartografia da stagniweb.it, autore TCI Guide d’Italia, 1930 – foto del bivio da Flickr Urbanfile, autore sconosciuto, 1920-1925)
Figura 12: Cartografia con l’incrocio ferroviario e sotto il Bivio dell’Acquabella nel dettaglio (Fonti: cartografia da stagniweb.it, autore TCI Guide d’Italia, 1930 – foto del bivio da Flickr Urbanfile, autore sconosciuto, 1920-1925)

Osservando le due immagini, la vecchia ferrovia attraversava l’attuale Piazzale Susa ed il Viale Argonne. Il Bivio dell’Acquabella fu chiuso il 1° Luglio 1931 e successivamente smantellato con l’attivazione della nuova Stazione di Milano Centrale. Oggi al posto del vecchio tracciato ferroviario è presente viabilità della città. Alcune strade riprendono lo stesso percorso della ferrovia.

Elaborazione personale, 2019 – 2022

Una piccola curiosità. Il Bivio dell’Acquabella è presente in un’opera di Umberto Boccioni. Nel suo autoritratto del 1908, alle spalle del pittore è presente la periferia milanese con diversi edifici ed il bivio ferroviario.

Figura 13: Umberto Boccioni - Autoritratto (recto) (Fonte: pinacotecabrera.org, 1908)
Figura 13: Umberto Boccioni – Autoritratto (recto) (Fonte: pinacotecabrera.org, 1908)

Questo dipinto è conservato alla Pinacoteca di Brera sempre a Milano.

Fermata: DATEO

Dopo aver fatto un tuffo nel passato con le cascine ed il Bivio dell’Acquabella, riprendiamo la nuova metropolitana per scendere all’ultima fermata appena inaugurata. Il nome di questo capolinea provvisorio della M4 è “Dateo”. Il nome deriva dal presbitero fondatore del primo brefotrofio (Istituto dove vengono accolti i neonati illegittimi, abbandonati o in pericolo di abbandono) di Milano nell’anno 787, nell’attuale Via Silvio Pellico, proprio a fianco del Duomo milanese.

La fermata Dateo rappresenta il secondo punto strategico e d’interscambio della metropolitana con la stazione ferroviaria sotterranea di Milano Dateo.

Figura 14: Esterni ed interni della fermata Dateo (Foto personali, 2022)
Figura 14: Esterni ed interni della fermata Dateo (Foto personali, 2022)

La stazione ferroviaria, inaugurata nel 2002, è usata dal Servizio Ferroviario Suburbano di Milano con sei diverse linee ferroviarie le quali raggiugono a nord Novara e Varese a nord e a sud Lodi e Pavia.

Nel 2003, alcune aree della stazione sono state utilizzate come luogo di ripresa della canzone “Prima Di Andare Via” scritta dal cantautore e rapper Neffa.

Video 3: Neffa – Prima Di Andare Via (Fonte: YouTube, 2003)

La fermata della metropolitana è stata costruita sotto la stazione del Passante Ferroviario, quindi ci troviamo a 32 metri sotto il piano campagna.

Nei pressi della stazione della metropolitana e ferroviaria è possibile osservare la fontana dedicata a Pinocchio e a soli 800 metri a sud si trova una delle due fontane dell’acqua marcia.

Si conclude qui questo viaggio nell’inaugurazione delle prime sei fermate della M4. Al momento su tutta la linea viaggiano solamente tre treni. In totale i convogli a disposizione sono cinque. Questa prima tratta è percorribile in 9 minuti con cadenza dei treni ogni 7 minuti nella fascia oraria dalle 7 alle 19. Al momento i treni viaggiano dalle ore 6 alle 21.

L’inaugurazione delle prossime due fermate avverrà a Giugno 2023. Si tratta delle stazioni TRICOLORE (vicino alla fontana dedicata alla Guardia di Finanza) e SAN BABILA M1. Quest’ultima si trova a pochi passi da Duomo. Ad oggi si prevede il completamento dell’intera opera tra Ottobre e Dicembre 2024.


Fonti

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33 pensieri su “Metropolitana M4 (Linea blu). Una nuova infrastruttura urbana per Milano

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  6. Ti assicuro che, dopo aver letto tutto questo immenso tuo lavoro, non guarderò più il metrò come lo vedevo – o meglio non lo vedevo- prima di stasera. Per esempio non mi son mai accorta che i corrimani della M3 sono diversi dagli altri. Né mi son accorta mai delle pavimentazioni differenti!
    Sai com’è, il metrò si prende per far veloce e spesso si corre sulle scale per riuscire a prenderlo al volo… sicché

    Molto interessanti anche le descrizioni dei dintorni delle attuali sei fermate della M4 e parecchio ben fatte le tue foto che hai allegato in questo articolo.

    Hai fatto un lavoro esagerato! Sei persino andato a scovare angoli ripresi in un video del mitico (va beh, per me mitico) Pellino! Ma come fai?!

    Mado’, Gianluca, ma sei un portentoso portento!

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    • Grazie per il commento Caterina!

      Ora quando passerai in metro magari ti verranno in mente i miei appunti scritti in questo testo.
      Sulla M3 è quasi tutto diverso rispetto alla M1 ed M2. Poi la linea 3 è quella che uso spesso quindi, anche se anch’io scappo a prendere il treno, noto di più i dettagli.

      A Luglio 2021 quando doveva uscire questo articolo per solo le prime 3 stazioni non avevo pensato di aggiungere per ogni fermata una curiosità storica o un luogo che si può visitare nei pressi di ogni stazione della M4 appena inaugurata.

      Neffa io lo conoscevo già da “Io E La Mia Signorina”, anche se allora non capivo il vero significato del testo. Poi “Prima Di Andare Via” nel 2003 la davano sempre in rotazione su MTV. Invece, da qualche anno ho scoperto il passato di Neffa, ovvero quando rappava Hip Hop nei Sangue Misto.

      Grazie anche per il complimento! 🌌

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    • Hai fatto bene ad aggiungere i particolari delle fermate, chi vive a Milano non può conoscere proprio tutto.

      Il passato di Neffa non lo conosco, so però che scrive testi anche per molti altri cantanti famosi. Trovo sia un bravo autore.

      I complimenti te li meriti 😉

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    • Ho aggiunto diversi particolari perché ogni fermata non è solo un semplice nome (ho messo anche l’origine) ma c’è dietro una storia recente e anche del passato. Mi riferisco al bivio della vecchia ferrovia, le quattro cascine ed il dipinto di Boccioni.

      In un video su YouTube della durata di un’ora di Radio Deejay del 1994, c’è una canzone che cantava un giovane Neffa con il suo gruppo che è questa: https://youtu.be/1nFAWDQXGYc
      Se vuoi ascoltare solo Neffa vai a 2:10.
      Comunque sì, i testi attuali non sono banali.

      Grazie ancora! ✨️

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    • ^_^ naaaa… non è proprio il mio genere quello dei Sangue Misto anche se con la partecipazione del Pellino. A quest’ora poi, solo musica soft anzi “softisssima” .

      Ti lascio la buona notte che altrimenti rischio di addormentarmi sul PC-
      Un sorriso

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    • Ma anche per me non è un genere che apprezzo, ma non solo ora… non lo è mai stato. Però avevo ascoltato giusto per farmi una cultura di altri generi degli anni ’90 diversi dalla dance (che so molto molto bene).

      A quest’ora ci vorrebbe qualcosa di classico per rilassarsi.

      Buonanotte anche a te ✨️⭐️ 🌃

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  7. Adoro il tuo metodo descrittivo, sempre molto scientifico ed attento ai dettagli, senza perderti in aspetti secondari. Schematico e ordinato, come piace a me (me te l’avevo già detto in passato).

    Faccio un “pensiero laterale”: ma le metro “senza macchinista”, in caso di guasto? O un problema tecnico, tipo persona che rimane chiusa “tra le porte” perché magari all’ora di punta il mezzo è troppo pieno? A mio parere una attività umana “decisionale” è sempre necessaria.

    Ciao.

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    • Grazie per il commento Andrea. Mi piace sempre curare ogni dettaglio senza tralasciare i dettagli.

      Rispondo alla tua domanda. Per fortuna fino ad ora sull’altra metro automatica, inaugurata nel 2013, non sono capitati guasti notevoli. In ogni stazione è presente comunque un agente di servizio.
      Sul blocco delle porte, avviene soprattutto sulle altre linee, quelle condotte dal macchinista, non tanto che una persona rimane bloccata ma che si mette in mezzo alle porte al momento della chiusura ed esse si riaprono in automatico facendo perdere tempo.

      Anche a me sembrava strano 9 anni fa quando era stata inaugurata l’altra metropolitana totalmente automatica, perché senza conducente avevo l’impressione che un mezzo da solo può andare fino ad un certo punto: ad esempio per poche fermate. Poi con il tempo ci ho fatto l’abitudine.

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  8. Non sono di Milano quindi posso apprezzare il post per diversi (altri) motivi. Lodevole il super lavoro che hai fatto e comunque molto interessante. La metro a me fa sempre pensare resto sempre sconvolta, in positivo, dalla possibilità di tagliare le città da sotto, evitando il caos del traffico. Certo il sistema che c’è nella tua città, è ben lontano da quello che posso usare io ma davvero complimenti per l’ottimo lavoro che fai sempre con i tuoi post.
    Buona giornata Gianluca! 🌻

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    • Grazie per il commento Giusy!

      A me fa pensare tutto il lavoro e lo spazio che si può ricavare dal sottosuolo: a pensare che una fermata appena inaugurata si trova a 32 metri sotto terra.
      Eppure c’è chi si lamenta del trasporto pubblico della mia città anche se confrontando con altre città, ad esempio Roma, è molto più efficiente il nostro.

      Serena giornata anche per te Giusy!

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    • ci si lamenterà sempre e comunque di (e per) qualcosa, questo è congenito dell’essere umano. Direi che da persona che non vive la specifica città, posso solo apprezzare la tipologia di offerta (ho viaggiato abbastanza in Europa e direi che non siete messi tanto male 😀 )
      Forse ti piacerebbe, per estetica, una linea in particolare di Napoli.
      Ciao Gianluca!

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    • Hai ragione, questa tipologia di persona che hai indicato, di solito non è mai contento/a di nulla.

      Io sono soddisfatto del mio trasporto pubblico locale. Poi le piccole problematiche di ogni città sono presenti anche nel luogo dove vivo.
      Non conosco in maniera approfondita il trasporto pubblico locale di Napoli. Farò qualche ricerca perché mi hai incuriosito.

      Ciao Giusy 👋

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    • il trasporto in sé ha delle pecche, spesso ingigantite ma ci sono; quello che è da sottolineare tuttavia è la bellezza dei luoghi. La stazione Toledo è considerata la più bella del mondo 🙂 ma come questa, ne abbiamo di diverse disseminate nella Partenope da scoprire 😀
      Buona -ormai serata- Gianluca 🙂

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    • Non ne dubito, Gianluca. I tuoi contenuti sono talmente “specialistici” che non puoi non apprezzare inoltre, come vedi, si lega sempre un qualche ricordo nel lettore che poi.. è il vero potere della lettura/scrittura.
      Ah.. la mia prima Milano.. quanti pensieri nel viaggio verso nord 😀 e che ricordi… anche della metro! :-p
      Buona giornata 🙂

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    • C’è fretta e fretta ma no.. non è stato di certo un problema correre da un lato all’altro. Ammetto che ci sono state altre cose molto interessanti, diverse da qui il che non vuol dire nè migliori nè peggiori (da nessuna delle due parti), ma diverse. È sempre sensazionale spostarsi ne/tra i Luoghi è un po’ quello che faccio con il mio lavoro:spostarmi tra e nelle persone.
      Serena serata ❄🔥

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    • I corrimano della metropolitana a Milano fanno parte della storia.

      Tangenti e metropolitane vanno a braccetto. Anche per la M4 è stato così: ad inizio dell’istruttoria del progetto, quindi 10 anni fa.

      Ti ho trovata in SPAM Malina.

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  9. La metro milanese per me era molto semplice e piccola considerato che io ero abituata a quella di Londra, con molte più linee. Adesso non so come sia ma credo che per me sia sempre piccola, come era del resto Milano, anche se mi piaceva molto. Però hai fatto un lavoraccio per scrivere questo post e credo che anche le foto e tutti i particolari abbiano richiesto molto tempo e una raccolta di dati enorme.

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    • Grazie per il commento! Tutto il sistema della tube londinese è parecchio articolato e le 5 linee di Milano in confronto sono poche.

      Poi anche a Londra da Maggio è stata inaugurata una nuova infrastruttura: l’Elizabeth line.

      Non sapevo che eri stata a Milano.

      Hai ragione, è stato un lavoro molto lungo per questo articolo. Una parte era già pronta lo scorso anno, poi ho deciso di aggiungere delle curiosità milanesi del passato e presente ma anche luoghi da visitare per far conoscere la città.

      Il mio prossimo contenuto sarà più leggero, se avrai tempo domani di dare un’occhiata mi farà piacere.

      Grazie tanto per essere passata! ✨️

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