Alcune specie di vespe muratrici

Questo articolo ha l’obiettivo di poter far conoscere le caratteristiche di 4 vespe muratrici (Sceliphron caementarium, Phimenes flavopictus, Chalybion e Sphex funerarius) in confronto con la vespa comune (Vespula vulagaris)

La prima tipologia che ho scelto di raccontare si tratta della VESPA MURATRICE conosciuta con il nome scientifico di “SCELIPHRON CAEMENTARIUM”. 🐝

Il nome scientifico gli è strato attribuito dall’entomologo britannico Dru Drury nel 1773. Il termine latino “caementarium” significa “muratore”. Questi insetti appartengono all’ordine degli “Imenotteri”, nella Famiglia degli “Sfecidi (Sphecidae)” e nel genere “Sceliphron”.

L’insetto in questione possiede delle caratteristiche differenti rispetto alla classica vespa. La porzione anteriore dell’addome, chiamata “peziolo”, è molto piccola ma lunga circa il doppio rispetto al resto dell’addome con una lunghezza che può arrivare fino ai 4 centimetri. Il corpo ha una colorazione quasi totalmente nera ad eccezione di alcune piccole macchie color giallo sulle zampe. 

Sono insetti molto solitari, infatti gli alveari non sono condivisi con altre vespe e non vivono neanche nel nido costruito.

Figura 1: Confronto tra la Vespa muratrice [Sceliphron caementarium] ed una vespa comune [Vespula vulagaris] entrambe su una foglia della Passiflora caerulea [Fiore della passione] (Fonte: foto dell’autore, 2016 + 2017)
Figura 1: Confronto tra la Vespa muratrice (Sceliphron caementarium) ed una vespa comune (Vespula vulagaris) entrambe su una foglia del Fiore della passione (Passiflora caerulea) (Foto personali, 2016 e 2017)

La vespa muratrice ha il pungiglione che richiama la forma di una goccia. 💧 Inoltre, altri accorgimenti riguardano le zampe e le ali. Queste ultime si muovono ad intermittenza quando la vespa non sta volando ed è in cerca del nettare. Invece per quanto riguarda le zampe, esse durante il volo penzolano verso il basso.  

L’insetto è conosciuto anche con il nome di VESPA VASAIO e si è inizialmente diffusa tra i Paesi dell’area geografica americana come, ad esempio, in Canada per poi passare al Centro e Sud America. 🌎 Successivamente l’insetto si è diffuso in alcuni Paesi dell’area Mediterranea, tra cui l’Italia 🇮🇹 ed anche in Ucraina.

Il nome vespa muratrice / vasaio è associato alla tipologia di nido che viene costruito. Quest’ultimo è molto particolare e totalmente diverso rispetto ai nidi delle classiche vespe.

Figura 2: Nido della Vespula vulgaris (Fonte: foto dell’autore, 2021)
Figura 2: Nido della vespa comune (Vespula vulgaris) (Foto personale, 2021)

La vespa muratrice costruisce piccoli nidi di argilla o fango. La femmina dell’insetto con la sua bocca plasma una sostanza modellante formata da fango ed argilla per formare delle celle le quali richiamano la classica forma di un’anfora. 🏺 Le cellette ospiteranno le uova che successivamente diventeranno larve. 🦠 Esse vivranno all’interno nel nido senza la vespa madre fin quando non ci sarà lo sviluppo delle vespe adulte.

La femmina della vespa muratrice catturerà dei piccoli ragni vivi 🕷️ che poi successivamente porterà all’interno delle cellette del nido. Una volta introdotti i ragni, che non sono morti ma paralizzati dal veleno del pungiglione, la vespa madre chiuderà ogni celletta del proprio nido con uno strato sottile di fango.

A questo punto le larve si nutriranno e si svilupperanno con i piccoli ragni dentro il nido. Esso non verrà più aperto fin quando le piccole larve non saranno adulte, nel frattempo la vespa madre dopo aver chiuso il nido non ci farà mai più ritorno.

Foto 3: Nido con una sola celletta ed un nido di grandi dimensioni con cellette ricoperte da uno strano superficiale (Fonte: foto dell’autore, 2021)
Figura 3: Nido con una sola celletta ed un nido di grandi dimensioni con cellette ricoperte da uno strano superficiale (Foto personali, 2021)

Durante le giornate di primavera o estate 🌞 la Sceliphron caemenrarium passa il suo tempo a cercare il nettare dei fiori per impollinarli. 🌼 🌸 Durante le ore notturne, le vespe muratrici si riparano tra le fronde oppure si nascondono dai predatori sotto le pietre. 🌃

Nel momento successivo all’uscita delle giovani vespe dal nido, esso verrà abbandonato. La vespa muratrice ha una grande memoria che tramanda per diverse generazioni, quindi probabilmente l’anno successivo a quel vecchio nido potrebbe ritornare una nuova vespa adulta nata l’anno precedente per deporre le uova e successivamente catturare i ragni.

All’inizio della primavera il nido può essere occupato abusivamente da altre vespe muratrici così da non dover impiegare diverso tempo per plasmare l’argilla ed il fango e costruirlo.

Ma anche da insetti parassiti come, ad esempio, dalla vespa dalla coda di rubino (vespa cuculo, Chrysis ignita).

Ad esempio, il nido può essere occupato dalla “Phimenes flavopictus” vespa muratrice asiatica. 🌏

Figura 4: Vespa muratrice asiatica “Phimenes flavopictus” con il suo nido in costruzione (Foto personale, 2020)
Figura 4: Vespa muratrice asiatica “Phimenes flavopictus” con il suo nido in costruzione (Foto personale, 2020)

Il nome gli è stato attribuito nel 1845 dall’entomologo e zoologo francese Charles Émile Blanchard.

Nei pressi del nido potrebbe far capolino anche la vespa muratrice blu “Chalybion”. Il nome gli era stato attribuito dall’entomologo svedese Anders Gustaf Dahlbom nel 1843.

Figura 5: Foglia del Fiore della passione (Passiflora caerulea) con una vespa muratrice blu “Chalybion” (Foto personale, 2019)
Figura 5: Foglia del Fiore della passione (Passiflora caerulea) con una vespa muratrice blu “Chalybion” (Foto personale, 2019)

Questa vespa di colore blu metallizzato si comporta esattamente come le altre vespe della sua specie: cerca il nettare per impollinare i fiori, costruisce i nidi con fango ed argilla e cattura ragni vivi 🕸️ per le sue uova.

L’unica differenza riguarda la chiusura del nido. La vespa muratrice blu “Chalybion” chiude il nido con una sostanza di colore grigio / biancastro. Anche in questo caso, l’anno successivo una delle vespe nate potrebbe tornare al vecchio nido.

Figura 6: Vespa muratrice blu “Chalybion” su delle foglie della Malvarosa (Malvone, Alcea Rosea) in cerca di nettare (Foto personale, 2020)
Figura 6: Vespa muratrice blu “Chalybion” su delle foglie della Malvarosa (Malvone, Alcea Rosea) in cerca di nettare (Foto personale, 2020)

Un’altra specie che utilizza il nido di altre vespe muratrici è la “Sphex funerarius“. Viene conosciuta anche con il nome di “Vespa scavatrice dorata”. Il nome scientifico dell’insetto era stato dato dall’entomologo sovietico Vsevolod Vladimirovich Gussakovskiy.

Figura 7: Vespa muratrice d’oro "Sphex funerarius" all'interno di un vaso della Fuchsia (Foto personale, 2020)
Figura 7: Vespa muratrice d’oro “Sphex funerarius” all’interno di un vaso della Fuchsia (Foto personale, 2020)

L’insetto si comporta esattamente come gli altri appartenenti alla stessa Famiglia di vespe muratrici. In alcuni casi il nido può essere costruito all’interno del terreno. 🪴

La vespa muratrice non è interessata a pungere gli umani. Essa svolge un compito importante ovvero l’impollinazione dei fiori, che se venisse a mancare aumenterebbero a dismisura gli squilibri ambientali. 🌀 I nidi possono rimanere nello stesso punto per moltissimi anni ed ogni anno essere occupati da una nuova generazione.

La vespa non costruisce solo i nidi esternamente ma purtroppo anche nei luoghi interni 🏘️ 🏢 come, ad esempio, dietro vecchi libri, 📚 mobili oppure dentro vestiti che non si usano più. 👕 In questo caso è consigliabile staccare con molta delicatezza il nido e riporlo all’esterno così da poter essere facilmente ritrovato dall’insetto.

Se si trova uno di questi insetti nella nostra abitazione, per poterlo accompagnare fuori, serve un tessuto molto “pesante” come, ad esempio, un asciugamano.


Fonti

Pubblicità

34 pensieri su “Alcune specie di vespe muratrici

  1. Pingback: Alcea rosea (Malvarosa) | Gianluca Brescia blog

  2. Pingback: Passiflora caerulea (Fiore della passione) | Gianluca Brescia blog

  3. Funziona anche questa nuova ricerca su un mondo da me sconosciuto. Aggiornati e documentati sempre, perché più frecce avrai nel tuo arco e più ti sentirai ricco. Magari, già che ci sei, scrivi due righe sul perché hai scelto questo argomento. Bravo Paolo

    Piace a 1 persona

    • Grazie mille per il commento papà 🙂 Mi fa piacere che quest’ultima mia ricerca ti sia piaciuta. Ho voluto scrivere questo approfondimento perché trovo molto interessante che ci siano delle specie di vespe che predano ragni, di solito sono i ragni che attaccano gli insetti.

      "Mi piace"

  4. Pingback: Vespa dalla coda di rubino, Vespa cuculo, Chrysis ignita | Gianluca Brescia blog

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.