Fontane dell’acqua marcia

2 fontane uniche nel loro genere

Prima di conoscere nel dettaglio le fontane, ci sarà un approfondimento sul parco milanese che ospita una delle due fontane.

Nel centro storico di Milano a pochi passi dal Castello Sforzesco si trova una delle più grandi aree verdi della città ovvero il Parco Sempione. La nascita di questo grande polmone verde risale ad uno dei primi Piani Urbanistici per la città, elaborato dall’Ingegnere Cesare Beruto nel 1884.

All’interno del Piano Urbanistico, l’area che doveva essere dedicata al Parco Sempione e che fino a quel momento sorgeva la Piazza d’Armi, doveva avere una destinazione finale diversa da quella che poi è diventata appunto un’area verde. Infatti, al posto della Piazza d’Armi, doveva prendere posto un quartiere residenziale con all’interno diverse aree adibite al verde molto simile alle città giardino. 🏡🌳🏘️

Il modello della città giardino stava iniziando a diffondersi in quel periodo e fu sviluppato pochi anni dopo in Inghilterra da Ebenezer Howard. Egli progettò due città giardino in Inghilterra, 🇬🇧 che ancora oggi esistono. Esse sono Letchworth Garden City e Welwyn Garden City. Successivamente ad inizio del Novecento alcune cooperative seguirono il modello inglese e successivamente fecero costruire la prima città giardino italiana, ovvero Cusano Milanino.



Ritornando al Parco Sempione, la costruzione iniziò nel 1890 seguendo il progetto elaborato dall’Architetto Emilio Alemagna e si concluse con la prima porzione inaugurata nel 1894. La costruzione dell’area verde seguiva lo stile dei parchi e giardini inglesi con corsi d’acqua, sentieri e piccole alture. 🌲

Durante tutta la sua storia il parco è stato sede di diverse manifestazioni come, ad esempio, le Esposizioni Riunite del 1894 e l’Esposizione Internazionale del 1906. Inoltre, alcune aree del parco, sia nel corso degli anni passati ma anche oggi, sono adibite ad installazioni temporanee e luoghi d’aggregazione per la collettività. Alcuni esempi che si possono ricordare sono aree per divertimenti, 🎡 piste da pattinaggio 🛼⛸️ e ristoranti. 🍽️

Il parco oggi è il più grande della città di Milano con un’estensione complessiva di 386˙000 m2. Nel cuore delle aree verdi e non molto lontano dall’Arena Civica si trova nascosta tra alcuni alberi una fontana dell’acqua marcia. ⛲

La fontana è stata costruita nel 1928 ed ha la forma di un tamburo ottagonale in pietra con base in cemento. Ad ogni lato dell’ottagono, si possono trovare degli elementi decorativi in rilievo ovvero dei protomi. Questi ultimi sono rappresentati da delle leonine con le relative cannelle. Dai protomi esce l’acqua che va poi a finire in otto piccole vaschette tonde alla base della fontana.

Figura 1: Fontana dell'acqua marcia all'interno del Parco Sempione (Foto personale, 2021)
Figura 1: Fontana dell’acqua marcia all’interno del Parco Sempione (Foto personale, 2021)

Il nome curioso dato nel tempo dai milanesi “acqua marcia“, è per le caratteristiche chimiche dell’acqua che è sulfurea quindi con la presenza di zolfo. In occasione di alcuni scavi nei pressi della fontana e vicino all’Arena Civica, il Comune di Milano trovò un pozzo profondo 302 metri di acqua sulfurea.

L’acqua ha una temperatura costante di 16°C, sgorga purissima e si riversa in un laghetto del parco. Ogni tanto è possibile sentire nei pressi della fontana l’odore solfureo.

Fontana dell’acqua marcia al Parco Sempione di Milano (Registrazione personale, 2022)

In passato molti milanesi ritenevano che le acque di questa fontana avessero delle grandi proprietà terapeutiche e digestive. All’interno del parco si poteva tranquillamente trovare una fila di persone pronte a bere la cosiddetta “acqua miracolosa” ovviamente dopo aver tappato il naso.

Figura 2: Gruppi di persone che discutono attorno alla "Fontana dell'acqua marcia", biciclette parcheggiate attorno (Lombardia Beni Culturali, autore Federico Patellani, 1946)
Figura 2: Gruppi di persone che discutono attorno alla “Fontana dell’acqua marcia”, biciclette parcheggiate attorno (Lombardia Beni Culturali, autore Federico Patellani, 1946)

Altre persone invece preferivano riempire bottiglie o brocche per portare ai familiari “l’acqua curativa” e magari conservarne un po’ quando si presentavano problemi di salute. Ovviamente durante la stagione estiva la fontana era usata anche per rinfrescarsi.

Figura 3: Un uomo riempie una bottiglia d'acqua alla "Fontana dell'acqua marcia", un altro uomo osserva (Lombardia Beni Culturali, autore Federico Patellani, 1946)
Figura 3: Un uomo riempie una bottiglia d’acqua alla “Fontana dell’acqua marcia”, un altro uomo osserva (Lombardia Beni Culturali, autore Federico Patellani, 1946)
Figura 4: Una ragazza si rinfresca bagnandosi le gambe alla "Fontana dell'acqua marcia" (Lombardia Beni Culturali, autore Federico Patellani, 1946)
Figura 4: Una ragazza si rinfresca bagnandosi le gambe alla “Fontana dell’acqua marcia” (Lombardia Beni Culturali, autore Federico Patellani, 1946)

Una seconda fontana identica a quella del Parco Sempione oggi la possiamo trovare in un piccola piazzetta (Piazza Emilia) situata nel quadrante est della città. L’unico elemento che si differenzia rispetto alla gemella all’interno del Parco Sempione è il punto da cui esce l’acqua.

Figura 5: Seconda fontana dell'acqua marcia (Foto personale, 2022)
Figura 5: Seconda fontana dell’acqua marcia (Foto personale, 2022)

Invece delle decorazioni formate da protomi leonine sono presenti delle ornamenti a forma di anfore. 🏺 Anche in questo caso è presente un pozzo della profondità di 259,70 metri.

Fontana dell’acqua marcia in Piazza Emilia a Milano (Registrazione personale, 2021)

Oggi questa fontana è collegata all’acquedotto milanese e non esce più acqua sulfurea. La ragione riguarda la posizione della fontana stessa. Fino al 2008 essa non si trovava in questa piccola piazza ma all’interno di un’aiuola 🌱🌼 in Viale Piceno, che confina con la piazza stessa.

Le ragioni dello spostamento erano dovute alla trasformazione dell’aiuola del viale in una corsia preferenziale per i mezzi pubblici e taxi a partire dal 2012. 🚕🚎 Nel corso degli anni purtroppo tutta l’area vicino alla fontana ed anche l’aiuola avevano subito un processo di degrado ed abbandono, oltre a diventare un parcheggio abusivo. 🚙

Figura 6: Seconda fontana dell'acqua marcia nella sua posizione originale nell'aiuola (Google Maps Street View, 2008)
Figura 6: Seconda fontana dell’acqua marcia nella sua posizione originale nell’aiuola (Google Maps Street View, 2008)

Il Comune di Milano, vista l’affluenza delle due fontane, decise di massimizzare l’acqua solfurea attraverso un progetto.

La proposta risale alla metà degli anni ‘50 del Secolo scorso e fu elaborata dall’Architetto Mario Tevarotto. Egli aveva disegnato due padiglioni da adibire a cure termali per sfruttare le proprietà dell’acqua sulfurea e sopperire all’affluenza delle due fontane durante la stagione estiva. ☀️

I padiglioni dovevano avere una struttura aperta, così i cittadini avevano una vista ottimale sul verde del parco e dell’aiuola del viale. 🌿All’ingresso erano previsti la biglietteria ed un punto di ristoro. Superato il primo ingresso, la persona doveva recarsi in una stanza per sottoporsi ad una visita medica 🩺⚕️ così da poter al meglio programmare il piano di cura con l’acqua termale della fontana.

Figura 7: Progetto per il padiglione termale (Articolo "Le acque minerali di Milano" su rivista del Comune di Milano, autore Franco Ricotti Redaelli, 1955, p. 150)
Figura 7: Progetto per il padiglione termale (Articolo “Le acque minerali di Milano” su rivista del Comune di Milano, autore Franco Ricotti Redaelli, 1955, p. 150)

Altre stanze previste erano lo spogliatoio, servizi igienici e punti per la socialità. Tutta la struttura doveva essere realizzata con materiali in legno, mattoni e serramenti molto grandi. Erano previsti degli ingressi agevolati per le persone meno abbienti e gratuiti per i poveri.

I due padiglioni dovevano avere un forte impatto visivo e pubblicitario in tutta la città. Date le notevoli dimensioni, il padiglione destinato alla fontana all’interno del Parco Sempione prevedeva lo spostamento della fontana stessa di 40 metri rispetto all’attuale posizione.

Il progetto dei due padiglioni termali non ebbe un seguito e l’idea degli impianti termali nei pressi delle fontane dell’acqua marcia rimase solo sulla carta.

A partire da Agosto 2017, davanti alla fontana all’interno del Parco Sempione è stato affisso un cartello di acqua non potabile. 🚱 L’analisi chimica dell’acqua mostrava nei risultati una quantità di manganese di 0,069 mg/l, quindi superiore ai limiti stabiliti dalla Legge.

La disciplina di riferimento è il Decreto Legislativo numero 542 del 12 Novembre 1992 “Regolamento recante i criteri di valutazione delle caratteristiche delle acque minerali naturali” e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 8 del 12 Gennaio 1993. La norma, aggiornata successivamente nel 2003, prevede che la quantità massima di manganese deve essere di 0,05 mg/l affinché un’acqua sia considerata potabile.

Questa seconda fontana è raggiungibile con la Metropolitana M4 alla fermata “Dateo” a partire dal 26 Novembre 2022.


Fonti

79 pensieri su “Fontane dell’acqua marcia

  1. Non sapevo dell’esistenza di una fontana gemella, conoscevo solo quella nel Parco Sempione da cui ho anche bevuto non sapendo che non fosse potabile (anche se il nome “Fontana dell’acqua marcia” qualche sospetto me lo aveva fatto venire…). Forse il cartello non c’era ancora 😒

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  2. ciao Gianluca…
    buona giornata a te! 🙃☀️☘️
    molto interessante quello che hai scritto…
    io… non mi posso esprimere… non ho ancora visto queste fontane…
    P. S. 😊😄 siete parenti? (il commento prima del mio… avete lo stesso cognome…)

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  3. Che bella ricerca! Complimenti ben fatta. Peccato, un vero peccato non aver potuto godere di queste terme ai giardini di Milano. Sono curioso : chi poteva beneficiare, quali patologie…… Bravooo

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  4. Non mi addentro nel discorso fontane, ma prendo spunto dalla tua citazione delle “città giardino”.
    Anche qui a Padova, anni ’70, venne costruita una enorme area denominata “città giardino” che voleva essere l’avanguardia della città come abitabilità, verde, e stile di vita.
    In effetti per molti decenni l’enorme quartiere fu il fiore all’occhiello della città intera, con costi esorbitanti d’acquisto.
    Ma, allo stato attuale, ci si accorge che si tratta di un quartiere ormai “retrò”, dove l’abitabilità non fa rima con “funzionalità”. Belle abitazioni, rete viaria ottima, ma nessun negozio, marciapiedi rovinati, e costi elevati ormai non più giustificati.

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    • Grazie mille! 😃 Anche a me piacciono molto le foto in bianco e nero di metà Novecento.
      Mi fa tanto piacere che hai apprezzato la registrazione della fontana al Parco Sempione. Il rumore dell’acqua è diverso dispetto alle classiche fontanelle.

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  5. Pingback: Metropolitana M4 (linea blu). Una nuova infrastruttura urbana per Milano | Gianluca Brescia blog

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