Orologi pubblici nell’arredo urbano milanese

Una delle tante icone della città

Milano come tutte le altre città italiane ed europee ha diversi elementi che contraddistinguono l’arredo urbano. In questo articolo vi racconterò brevemente la storia degli orologi pubblici sparsi per le strade e piazze della città, con una raccolta sulle diverse tipologie che si possono incontrare. Perciò troverai questo post suddiviso in varie sezioni.

Non racconterò gli orologi dei monumenti storici come, ad esempio, quelli delle stazioni ferroviarie, palazzi o chiese ma solo quelli presenti su strada o sugli edifici (abitazioni private o scuole). Vista la varietà delle tipologie di questo elemento dell’arredo urbano milanese, alla fine dell’articolo troverai un sondaggio dove, se vuoi, potrai votare l’orologio che ti è piaciuto di più.

Oggi gli orologi pubblici sono uno dei simboli del capoluogo lombardo anche se oggi molte persone non ci fanno neanche più caso della loro presenza. L’origine dei primi orologi cittadini risale al periodo storico successivo all’Unità d’Italia. Infatti, dopo una decina d’anni, ed esattamente nel 1873, nel centro della città fu installato un piccolo orologio nero con diverse decorazioni sul quadrante.

Successivamente furono installati altri orologi simili a questo che ho appena descritto, per poter garantire alla borghesia milanese un servizio pressoché inedito: infatti, Milano fu una delle prime città europee a dotarsi di orologi sparsi per le strade.

La proprietà e la gestione inizialmente era affidata al Comune fino a quando a partire dal 15 Novembre 1920 la manutenzione ordinaria e straordinaria fu affidata alla società “Ora Elettrica – Società Anonima Orologi Elettrici”. In quell’anno erano stati installati circa 100 orologi dislocati nel centro città ed anche nei nuovi quartieri in costruzione con i vari piani regolatori.

Dal 13 Ottobre 1932 tutti gli orologi presenti in città venivano sincronizzati dalla “Sala degli Orologi”. Questa stanza, ancora oggi presente sopra la Galleria dedicata a Vittorio Emanuele II vicino al Duomo, aveva al suo interno una struttura molto simile ad un mobile dove erano presenti dei meccanismi ed ingranaggi oltre a diversi orologi, i quali regolavano tutti quelli presenti in strada.

Questa grande struttura era stata concepita per poter sincronizzare temporaneamente 300 orologi della città, anche se un anno prima dalla sua entrata in funzione, e siamo nel 1931, a Milano c’erano solo 160 orologi. La “Sala degli Orologi” rimase in funzione fino al 1974: l’unico periodo di fermo fu dal 1943 al 1945.

Dai 160 orologi presenti nel 1931 oggi se ne contano esattamente 1˙143 esemplari con caratteristiche diverse. Solo 709 sono dotati di un riquadro pubblicitario sotto il quadrante.

Ho scelto di raggrupparli in sei macro-categorie:

  • Orologi classici e del centro storico;
  • Orologi colorati;
  • Orologi con i numeri arabi;
  • Orologi a torre;
  • Orologi sulle facciate delle abitazioni private;
  • Orologi nel “Quadrilatero della moda”.

OROLOGI CLASSICI E DEL CENTRO STORICO

La prima categoria che ho scelto è quella degli “orologi classici” e racchiude al suo interno una delle tipologie più classiche e presenti: ovvero un palo ed il quadrante. Questo orologio non ha l’indicazione dei numeri ma sono delle semplici “tacche”. Anche le lancette hanno un aspetto minimalista e sobrio. Oltre al semplice palo e quadrante, può essere aggiunto un pannello a forma di riquadro con vetro per poi contenere al suo interno una pubblicità.

L’altra metà di questo gruppo riguarda gli “orologi del centro storico”. Come potrai vedere dalla foto qui sotto, l’orologio ha dei dettagli molto curati come, ad esempio le lancette ed i numeri romani. In cima al quadrante si può notare uno scudo che è parte dello stemma del Comune. Questa tipologia oggi è molto complicata da trovare perché quasi tutti questi orologi sono stati sostituiti da quelli classici.

Figura 1: Un orologio nella periferia sud e l'altro nel centro città vicino ad un teatro (Foto personali, 2022)
Figura 1: Un orologio nella periferia sud e l’altro nel centro città vicino ad un teatro (Foto personali, 2022)

Oggi alcuni sostengono che gli orologi con i numeri romani e lo stemma comunale siano gli stessi installati nel lontano 1873, ma purtroppo mancano le fonti certe. L’altro quadrante presente in foto ha un motivo a righe verticali: pochissimi hanno questo dettaglio, di solito il quadrante è bianco.


OROLOGI COLORATI

Il quadrante è proprio la tematica di questa seconda sezione. In occasione della “Milano Light Festival” nell’edizione del 2009, la designer Giorgia Buscemi e l’Architetta Marta Naddeo hanno reinterpretato gli orologi milanesi attraverso diverse colorazioni attraverso la mostra intitolata: “L’orologio di Milano fa tic tac! Qual è il tuo tempo?” ed allestita nei pressi della stazione ferroviaria di Milano Cadorna.

L’installazione mostrava otto orologi pubblici con pannello pubblicitario colorati per l’occasione con un colore diverso: arancione, rosso, verde, viola, blu, bianco, grigio e giallo. Al posto della classica promozione sotto il quadrante erano presenti delle frasi. L’obiettivo delle due creatici era quello di voler interpretare attraverso le diverse tonalità la percezione del tempo da parte delle persone.

Figura 2: L'installazione degli otto orologi (Immagini reperite da YouTube: "L'orologio di Milano fa tic tac! Qual è il tuo tempo?", autrice "incetube1", 2010)
Figura 2: L’installazione degli otto orologi (Immagini reperite da YouTube: “L’orologio di Milano fa tic tac! Qual è il tuo tempo?”, autrice “incetube1”, 2010)

Il colore rosso voleva rappresentare il tempo vissuto in maniera stressante: le lancette di questo orologio si muovevano molto velocemente. Il verde rappresentava uno stile di vita razionale e l’arancione voleva far ricordare la gioia di vivere la vita in modo scattante. Invece, il giallo era dedicato a coloro che affrontano la vita in maniera energica al contrario del quadrante blu dove si invita alla calma attraverso la pace e la lentezza.

I momenti di riflessione interiore sono attribuiti all’orologio viola. Il grigio, invece, è diverso da tutti perché le due autrici hanno voluto invertire il meccanismo al suo interno quindi le lancette andavano al contrario per far sì che rappresentasse le persone che vivono al presente pensando al passato e quindi finendo nella malinconia. In ultimo, l’orologio totalmente bianco e senza lancette aveva l’obiettivo di mostrare i momenti che sembrano infiniti.

Questo è il video di presentazione dell’intero progetto.

Video 1: L’orologio di Milano fa tic tac! Qual è il tuo tempo? (YouTube, autrice “incetube1”, 2010)

Diverso tempo dopo quell’esposizione, l’idea degli orologi colorati fu riproposta questa volta dal Comune. Qui sotto puoi osservare le mie fotografie di tre orologi colorati che ho trovato per puro caso tra il 2018 e 2019. Essi riprendono l’ispirazione dell’installazione temporanea.

Figura 3: Orologi colorati che ho trovato per caso in città (Foto personali, 2018 e 2019)
Figura 3: Orologi colorati che ho trovato per caso in città (Foto personali, 2018 e 2019)

Dal 2019 ad oggi non ho più ritrovato in città un orologio colorato e sono curioso di sapere oltre a questi colori se ne erano stati adottati degli altri. L’orologio giallo in fotografia, da qualche mese è stato sostituito con uno dal quadrante classico bianco.


OROLOGI CON I NUMERI ARABI

Nella terza categoria rientrano gli orologi con un quadrante che ha diversi dettagli rispetto ai modelli più classici come hai potuto vedere fino ad ora. Un primo dettaglio che subito puoi notare sono i numeri arabi ed anche l’indicazione dei minuti.

Figura 4. Due orologi con numeri romani in aree centrali della città (Foto personali, 2021)
Figura 4. Due orologi con numeri romani in aree centrali della città (Foto personali, 2021)

Questi dettagli trasmettono all’orologio una certa eleganza. Ho trovato questa tipologia poche volte: oltre a questa versione ne è presente un’altra molto molto simile che potrai notare verso la fine di questo articolo.


OROLOGI A TORRE

Passiamo ad un altro modello decisamente strano, ovvero un orologio che è presente sulla sommità di una torre. Essa è alta 3 metri, con uno stile razionalista, presenta il quadrante su quattro facce.

Figura 5: Orologi a torre color grigio senza pubblicità (Foto personali, 2020 e 2021)
Figura 5: Orologi a torre color grigio senza pubblicità (Foto personali, 2020 e 2021)

Le prime versioni di questo orologio avevano il quadrante con i numeri arabi quasi uguale come la tipologia che ho raccontato qualche riga fa. Uno dei primi modelli fu installato nella Piazza San Babila, a pochi passi dal Duomo, nel 1950 come da questa foto storica qui sotto.

Figura 6: Orologio a torre in Piazza San Babila (GettyImages.it, autore Angelo Cozzi - Mondadori Portfolio, 1950)
Figura 6: Orologio a torre in Piazza San Babila (GettyImages.it, autore Angelo Cozzi – Mondadori Portfolio, 1950)

Una piccola curiosità: l’orologio a torre così come tutti gli altri presenti all’interno di questo articolo avevano in origine una tonalità verde.

Google Maps, Piazza IV Novembre, 2015

Da circa dieci anni il Comune ha deciso di applicare un colore più neutro che è il grigio scuro ad eccezione di alcuni modelli che tra poco potrai vedere nelle righe successive.


OROLOGI SULLE FACCIATE DELLE ABITAZIONI PRIVATE

Questa classificazione riguarda gli orologi presenti sulle facciate delle abitazioni private. Al suo interno c’è un’ulteriore piccola suddivisone che per comodità chiamerò così: “orologi fissati attraverso una struttura orizzontale” e gli “orologi con il quadrante attaccato sull’edificio”.

La prima sottocategoria la si può ammirare sia nei pressi di abitazioni private o anche vicino a qualche bar come puoi vedere dalla mia foto qui sotto guardando l’orologio in alto a destra. Oltre alle abitazioni private un orologio posizionato in questo modo è presente anche su edifici pubblici come, ad esempio, le scuole o gli asili. Il quadrante è sempre della tipologia classica quindi con delle tacche.

Figura 7: Diverse tipologie di orologi sulle facciate degli edifici privati (Foto personali, 2020; 2021; 2022 e 2023)
Figura 7: Diverse tipologie di orologi sulle facciate degli edifici privati (Foto personali, 2020; 2021; 2022 e 2023)

Invece gli orologi appesi sulle facciate delle abitazioni, hanno il punto d’appoggio che è sempre ad un angolo ad eccezione di qualche caso dove l’orologio è installato al centro dell’edificio.

Le tipologie di quadranti in questa sottocategoria sono le più variate: dai numeri arabi passando per quelli romani, al classico con le tacche ma anche un orologio totalmente in bronzo.


OROLOGI NEL “QUADRILATERO DELLA MODA”

Tra un orologio e l’altro mi sa che è arrivata l’ora di concludere questo articolo. Torniamo a piedi nel centro città e ci spostiamo nel “Quadrilatero della moda”, area formata da Via Monte Napoleone, Via della Spiga, Via Manzoni e Corso Venezia.

Passeggiando tra queste strade oltre ad osservare vistiti che mai finiranno nell’armadio, l’arredo urbano ci offre degli orologi dove la pubblicità è l’elemento più importante rispetto a tutto il resto. Ci si può imbattere anche in orologi che ricordano le forme di quelli da polso.

Figura 8: Orologi in Via Monte Napoleone (Foto personali, 2022 e 2023)
Figura 8: Orologi in Via Monte Napoleone (Foto personali, 2022 e 2023)

Oppure l’installazione di un orologio può essere un buon pretesto per mostrare il proprio marchio a molti metri di distanza, come in questo caso qui sotto. Se osservi la foto dell’orologio pubblicizzato Rolex, la struttura è fissata in orizzontale, allo stesso modo degli orologi che possiamo trovare sugli edifici privati o scuole.


Nel 2010 la proprietà degli orologi è ritornata al Comune di Milano. In ogni orologio, ad eccezione di quelli nelle vie della moda, è impresso lo stemma comunale. Precedentemente era presente il logo della società Ora Elettrica. Da circa un mese è attivo un bando di gara con scadenza all’8 Giugno per trovare un nuovo proprietario che gestisca gli ultimi orologi rimasti in città e per garantirne un corretto funzionamento senza che si arrivi ad episodi di degrado o abbandono. Il canone annuo che la futura società dovrà versare all’Amministrazione Comunale dovrà essere di 130˙000 € con la possibilità di installare nuovi modelli.



Fonti

62 pensieri su “Orologi pubblici nell’arredo urbano milanese

  1. Più ti leggo e più mi meraviglio del tuo lavoro certosino che si cela ad ogni post.
    Ciò premesso, ti giuro che non avrei mai e poi mai pensato esistesse una “sala degli orologi” in galleria. Trovo che ‘sta cosa abbia il sapore delle favole antiche, quelle romantiche, piene di magia mistero e pure un po’ bizzarre.
    Ed è affascinante sapere che la “stanza” è stata dismessa solo una cinquantina di anni fa.

    L’iniziativa degli orologi a colori, invece, l’ho trovata moderna e appropriata al tempo di Milano, e mi è piaciuta un botto.
    In tutta onestà non saprei dirti quale colore ha il mio tempo… direi che ne ha almeno tre o quattro. 😉

    Last but not least (eheheh 😉 ) ti giuro che proprio qualche ora fa mi son soffermata a fissare un orologio nei pressi di un semaforo. Era di quello con le tacche e, non so perché ha attirato la mia attenzione al punto che ho perso il “verde” e per attraversare ho dovuto aspettare che scattasse nuovamente.

    Ti confesso che un post così non me lo aspettavo di certo… Chissà cosa ti inventerai la prossima volta, Gianluca. 😊

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  2. Una raccolta di informazioni e di fotografie davvero unica, oltreché inusuale.
    Io solo all’estero, in particolare Londra e NW, mi ero soffermato a fotografare gli orologi pubblici, perché in effetti molto belli ed artisticamente in connubio con le città.

    Curiosa la tua carrellata, davvero unici quelli colorati.
    I miei preferiti? Quelli con i numeri arabi ben definiti, per es. quelli in Fig. 4

    Complimenti per l’articolo, ed anche l’analisi sulla loro evoluzione (per es. riguardo i colori, raccogliendo foto di anni fa).

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