Vespa dalla coda di rubino, Vespa cuculo, Chrysis ignita

Un insetto parassita

La VESPA DALLA CODA DI RUBINO è un insetto che fa parte dell’ordine degli “Imenotteri”. All’interno di questa macro classe è presente la Famiglia delle “CHRYSIDIDAE” (CRISÌDIDI). La Famiglia comprende 5 sottofamiglie ed 83 generi.

Il nome scientifico dell’insetto è “CHRYSIS IGNITA” ed era stato attributo da Carl von Linné nel 1758. È conosciuto anche con il nome particolare di “VESPA CUCULO”. I due nomi a questa specie di insetti (vespa dalla coda di rubino e vespa cuculo) derivano sia dalle caratteristiche fisiche ed anche comportamentali.

La vespa dalla coda di rubino presenta la testa ed il torace color metallizzato che può variare dal blu al verde.

Questa differenza di tonalità è dovuta grazie all’interferenza della luce solare, la quale riflette sulla testa e l’addome dell’insetto.

La variazione la si può notare anche se osserviamo la vespa magari frontalmente o lateralmente.

Figura 1: Vespa dalla coda di rubino con le due tonalità a seconda dell'interferenza della luce (Foto personali, 2018 e 2022)
Figura 1: Vespa dalla coda di rubino con le due tonalità a seconda dell’interferenza della luce (Foto personali, 2018 e 2022)

L’addome invece presenta un colore rosso metallizzato con tendenza al rubino.

Il pungiglione ha una dimensione molto ridotta ed è usato come ovopositore.

La testa invece, ha grandi occhi sporgenti e ben sviluppati.

L’insetto non è molto grande, gli adulti raggiungono una lunghezza di 11 millimetri. Vespe molto giovani hanno delle dimensioni inferiori e un addome non del tutto rosso brillante.

Vediamo ora le caratteristiche comportamentali di questo insetto.

La vespa dalla coda di rubino, conosciuta anche con il nome di vespa cuculo è una tipologia di insetto solitario. La sua diffusione è su larga scala mondiale. I luoghi preferiti di questo insetto sono le aree urbane ed anche le aree boschive.

Le differenze dello stesso insetto tra le diverse aree geografiche, riguardano soprattutto una piccola variazione dei colori dal verde al blu metallizzato, ma il comportamento è sempre lo stesso. In Italia questa vespa è stata avvistata in tutte le regioni ad eccezione del Molise e della Puglia.

Figura 2: Primo piano della vespa dalla coda di rubino (vespa cuculo, Chrysis ignita) (Foto personale, 2018)
Figura 2: Primo piano della vespa dalla coda di rubino (vespa cuculo, Chrysis ignita) (Foto personale, 2018)

La vespa dalla coda di rubino è chiamata anche vespa cuculo per via del comportamento che ricorda alcune specie di cuculo quando depongono le uova. L’insetto vive a discapito di altri insetti: è sia parassita ed anche cleptoparassita.

Gli ospiti preferiti della vespa dalla coda di rubino sono i nidi delle vespe muratrici (conosciute anche con il nome di vespe scavatrici o vespe vasaio) ed anche in alcuni casi i nidi delle vespe comuni. Nelle fotografie qui sotto puoi vedere i nidi delle vespe vasaio.

Figura 3: Nido con una sola celletta ed un nido di grandi dimensioni con cellette ricoperte da uno strano superficiale (Foto personale, 2021)
Figura 3: Due tipologie di nido della vespa muratrice (Foto personali, 2021)

Avevo dedicato un approfondimento su alcune specie di vespe muratrici. Alla conclusione di questo articolo potrai trovare il collegamento diretto.

Un brevissimo riassunto sulla vita delle vespe muratrici. 

Le femmine delle vespe muratrici (o vespe vasaio), anche loro insetti solitari, dopo aver costruito il proprio nido con fango ed argilla, depongono all’interno le proprie uova. Successivamente con il pungiglione, le vespe muratrici, paralizzano i ragni piccoli per portarli dentro il nido. Esso una volta riempito verrà poi chiuso e le larve si ciberanno dei ragni.

La vespa muratrice non tornerà mai più nel nido che aveva costruito, neanche quando le larve saranno sviluppate e pronte ad uscire. C’è da ricordare che specie diverse di vespe muratrici possono occupare abusivamente il nido l’anno successivo prima che una vespa muratrice adulta di seconda generazione e nata in quel nido faccia ritorno per deporre le proprie uova.


La femmina della vespa dalla coda di rubino sapendo che la vespa muratrice non tornerà mai più a vigilare le sue uova, se ne impossessa lei. Con il suo apparato boccale riesce ad aprire lo strato di fango ed argilla che riveste il nido per poter entrare.

Una volta entrata, la vespa dalla coda di rubino può attuare due strategie. Nel primo caso l’insetto parassita decide che le larve ed i ragni che aveva lasciato la vespa muratrice diventeranno per lei una fonte di cibo nel tempo per potersi sviluppare.

Ovviamente non mangiandoli tutti subito, infatti la vespa dalla coda di rubino potrebbe tornare diverse volte in quel nido per sfamarsi, dopo averlo richiuso ogni volta allo stesso modo di come lo aveva chiuso la vespa muratrice. Con questa strategia, la vespa dalla coda di rubino troverà poi un altro nido di vespe muratrici o vespe comuni per deporre le proprie uova.

La seconda strategia viene anche usata per impossessarsi dei nidi delle vespe comuni oltre a quelli già citati delle vespe muratrici. Ecco come la vespa dalla coda di rubino usa il suo secondo stratagemma sui nidi delle vespe muratrici.

Nei paragrafi precedenti avevo accennato che la vespa muratrice preda diversi piccoli ragni, li immobilizza per poi portarli al nido dove ci sono le uova. In questo arco di tempo di assenza, si presenta al nido la vespa dalla coda di rubino e non importa se il nido della vespa muratrice sarà chiuso, lei agirà lo stesso. Riesce a creare un piccolo buco, entra nel nido e depone uno o più uova.

A questo punto esce dal nido e lo richiude in modo che la vespa muratrice non si accorga di nulla ed usando la stessa tipologia di argilla e fango. Quando la vespa muratrice arriverà per lasciare nel suo nido e per le sue uova uno o più ragni, è all’oscuro che un uovo non è il suo perché l’uovo parassita è quasi uguale alle uova già presenti.

Nel momento in cui la vespa muratrice chiuderà il suo nido, il normale processo prevede che le larve si svilupperanno mangiando i ragni dopo che la paralisi del veleno avrà esaurito il suo effetto. Ma non accadrà mai. L’uovo della vespa dalla coda di rubino si schiuderà per primo e si svilupperà mangiandosi le uova o larve della vespa muratrice ed anche i ragni.

La strategia della vespa dalla coda di rubino per impossessarsi di un nido della vespa comune (Vespula vulgaris) è molto simile a quanto ho descritto precedentemente. In questo caso il nido non è da aprire: la vespa dalla coda di rubino agirà quando il nido è incustodito lasciando un suo uovo dall’aspetto molto simile a quello delle vespe comuni.

Figura 2: Nido della Vespula vulgaris (Foto personale, 2021)
Figura 4: Nido della vespa comune (Vespula vulgaris) (Foto personale, 2021)

Se le vespe comuni arrivano al nido proprio mentre la vespa dalla coda di rubino sta scegliendo la celletta giusta per il suo uovo, le vespe comuni potrebbero uccidere o pungere la vespa dalla coda di rubino ma lei si fingerà morta arrotolandosi su se stessa.

Le vespe dalla coda di rubino sviluppano una difesa efficace per questa loro vita rischiosa. I segmenti addominali del loro esoscheletro sono altamente sclerotizzati sulla superficie esterna e concavi sulla superficie ventrale. Nel caso precedente, la vespa dalla coda di rubino non verrà punta dalle vespe comuni e ne uscirà indenne per poi ritornare diverso tempo dopo in quel nido che aveva deciso di sfruttare.

La vespa dalla coda di rubino oltre ad essere parassita e cleptoparassita, svolge un compito importante ovvero l’impollinazione dei fiori. La vespa dalla coda di rubino non è interessata a noi umani, se tentiamo di catturarla o prenderla in mano essa si comporterà come quando viene attaccata da altri insetti, ovvero si ritira su se stessa assumendo la forma di una pallina e fingendosi morta.

Figura 5: Giovane vespa dalla coda di rubino su una foglia del Fiore della passione (Passiflora caerulea) (Foto personale, 2018)
Figura 5: Giovane vespa dalla coda di rubino su una foglia del Fiore della passione (Passiflora caerulea) (Foto personale, 2018)

È molto difficile e raro trovare questo insetto. Anche riuscire a fotografarlo in tempo non è semplice perché è molto piccolo e veloce. Ho rivisto questa vespa due mesi fa dopo quattro anni mentre cercava il nettare tra le foglie della mia pianta della Passiflora caerulea / Fiore della passione. Non mi è ancora capitato vederla nei pressi di un nido di un ospite.

Grazie per la lettura. Qui sotto puoi trovare il collegamento diretto dell’articolo su alcune specie di vespe muratrici. 

Alcune specie di vespe muratrici

Questo articolo ha l’obiettivo di poter far conoscere le caratteristiche di 4 vespe muratrici (Vespa muratrice “Sceliphron caementarium”, Vespa muratrice asiatica “Phimenes flavopictus”, Vespa muratrice blu “Chalybion” e la Vespa muratrice d’oro) in confronto con la vespa comune (Vespula vulagaris)

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Fonti

74 pensieri su “Vespa dalla coda di rubino, Vespa cuculo, Chrysis ignita

  1. Pingback: Alcune specie di vespe muratrici | Gianluca Brescia blog

  2. Pingback: Fiore della passione, Passiflora caerulea | Gianluca Brescia blog

  3. 😮 questa poi! non me l’aspettavo. Starò più attenta alle vespe, giusto per vedere se ne scovo qualcuna con la pancia rubino ☺️
    Quelle muratrici, invece, le si incontrano spesso e (mal)volentieri.

    I piccoli abitanti del pianeta ☺️ (piccoli, neh, non minuscoli… 😉)

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  4. Ho letto con attenzione, pur non essendo entomologo, e con poca passione per le vespe.
    Ti dirò, proprio la scorsa settimana ho scoperto due alveari in terrazza, fatti probabilmente durante la notte. Mia moglie non si è subito accorta ed è stata punta (spaventatissima) ed io le ho combattute con spray e ramazza. Non erano vespe coda di rubino, ma vespe comuni. Antipaticissime.

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  5. Articolo interessante sul mondo delle vespe. Curato nei dettagli e curioso. Non ho mai avuto troppa simpatia per le vespe, forse dopo queste delucidazioni le vedrò meglio. Molto bene come approfondimento, ora aspetto il prossimo.

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  6. Felice di aver trovato questo articolo e anche questo blog! le vespe, come tutti gli animali, se lasciate tranquille non danno alcun fastidio; ovviamente a volte la convivenza troppo ravvicinata può creare qualche problema, soprattutto alle persone con allergie alle punture, ma in linea di massima è possibile una pacifica e serena convivenza. Ben scritto e molto interessante. Complimenti!

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  7. La vespa rubino credo di averla incontrata raramente.
    Proprio in quesri giorni, invece, a casa stiamo combattendo contro le vespe muratrici e mi sono andata a studiare un poco il loro modo di fare 😁 …abbiano lasciato aceto e zucchero in un contenitore dove aveva fatto un nido e ora non va più là, però cerca altri posti sempre a casa, ma l’abbiamo uccisa… però poi arrivano altre.. devono capire che il posto prescelto non è ospitale e così smetteranno di tornare.

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